LONDRA (Reuters) - L'Unione europea continua a valutare la possibilità di importare gas naturale dall'Iran, viste le tensioni con la Russia, attualmente il principale fornitore.
Due "se" - la rimozione delle sanzioni sul paese e l'aggiunta di alcune infrastrutture nei gasdotti - non impediscono ai funzionari Ue di prepare un piano, spiega a Reuters una fonte della Commissione Ue coinvolta nello sviluppo delle strategie energetiche.
"L'Iran è fra le nostre priorità per le misure a medio termine che ci aiuteranno a ridurre la nostra dipendenza dal gas russo", spiega la fonte. "Il gas iraniano potrebbe arrivare in Europa abbastanza facilmente e politicamente c'è un chiaro riavvicinamento tra Teheran e l'Occidente".
La Russia è attualmente il più grosso fornitore di gas naturale per l'Europa e soddisfa un terzo della sua domanda, che vale 80 miliardi di dollari all'anno. L'Ue ha però imposto sanzioni su Mosca per il conflitto in Ucraina, aumentando la necessità di trovare gas altrove.
"L'alto potenziale per la produzione di gas, le riforme in corso per il settore energetico interno e la crescente normalizzazione dei suoi rapporti con l'Occidente rendono l'Iran un'alternativa credibile alla Russia", si legge in un documento preparato dal direttorato generale Ue per le politiche estere dopo l'annessione della Crimea.
Il rapporto aggiunge però che l'Iran non è un'alternativa credibile nel breve termine a causa delle sanzioni e del bisogno di grosse infrastrutture per rendere possibili le esportazioni.
Anche altri documenti per la sicurezza energetica visionati da Reuters parlano dei piani per nuove fonti di importazione di gas nell'Asia centrale, Iran compreso.
"L'Iran sta tentando di posizionarsi in Europa come alternativa al gas russo. Sta giocando un gioco molto sofisticato, parlando con la Russia da una parte sulla cooperazione per allentare le sanzioni e parlando anche con l'Ue per sostituirsi alla Russia", dice Amir Handjani, specialista indipendente che lavora a Dubai.
L'eliminazione delle sanzioni contro l'Iran, l'elemento che segnerebbe una svolta, non sembra però imminente. I diplomatici sono pessimisti riguardo al fatto che si arrivi ad un accordo tra le potenze mondiali e Teheran entro la scadenza del 24 novembre.
L'Iran e le sei potenze mondiali - Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia e Cina - stanno tentando di arrivare ad un accordo a lungo termine sul nucleare che metta fine alle sanzioni internazionali che hanno bloccato l'economia iraniana.
"L'interesse dell'Iran nel fornire gas all'Europa è molto forte. Parte dell'elite politica ed economica, così come le società occidentali, si stanno preparando alla fine delle sanzioni", sostiene Frank Umbach, direttore delle ricerche energetiche al King's College di Londra.
(Jonathan Saul e Henning Gloystein)
-