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Il dollaro riduce i guadagni, riflettori sulla decisione della Fed

Pubblicato 26.07.2017, 14:12
Aggiornato 26.07.2017, 14:12
Il dollaro riduce i guadagni, riflettori sulla decisione della Fed

Investing.com - Il dollaro riduce i guadagni contro le altre principali valute questo mercoledì, i trader sono cauti in attesa della decisione di politica monetaria della Federal Reserve prevista nel corso della giornata.

Gli investitori sperano che dalla dichiarazione sui tassi della Fed, che sarà resa nota nel corso della giornata, possano emergere dettagli sulla politica economica per il secondo semestre; sarà prestata particolare attenzione ai dettagli sulla tempistica e le modalità con cui la Fed inizierà a ridurre il bilancio da 4,5 mila miliardi di dollari.

Di recente, sul biglietto verde hanno pesato i dubbi sulla possibilità che la Fed possa alzare i tassi per la terza volta quest’anno.

Gli investitori continuano a seguire da vicino le indagini sui presunti collegamenti tra il governo del Presidente USA Donald Trump e la Russia nelle elezioni dello scorso anno.

Lunedì, Jared Kushner, il genero di Trump nonché consigliere senior della Casa Bianca, ha ammesso agli inquirenti del Senato di aver incontrato funzionari russi quattro volte lo scorso anno ma ha dichiarato di non aver cospirato con Mosca.

Gli investitori temono che il persistere del trambusto politico possa far saltare l’agenda a favore della crescita del governo Trump, agenda che prevede tagli alle tasse e spese per le infrastrutture e che ha contribuito a spingere il dollaro al massimo di 14 anni dopo le elezioni di novembre.

Il cambio EUR/USD è pressoché invariato a 1,1639, staccandosi dal minimo della seduta di 1,1613.

La coppia GBP/USD sale dello 0,11% a 1,3040 cancellando le perdite precedenti dopo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico secondo cui il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,3% nel trimestre terminato a giugno dallo 0,2% segnato nel primo trimestre. Gli economisti avevano previsto una crescita dello 0,3%.

Su base annua, l’economia è cresciuta dell’1,7% rispetto al 2,0% del primo trimestre, in linea con le previsioni.

La coppia USD/JPY è stabile a 111,83, mentre il cambio USD/CHF sale dello 0,60% a 0,9581.

Il dollaro australiano è debole, con la coppia AUD/USD in calo dello 0,32% a 0,7911, mentre il cambio NZD/USD va su dello 0,13% a 0,7428.

Stamane, l’Ufficio Nazionale di Statistica australiano ha reso noto che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% nel secondo trimestre, deludendo le attese di un aumento dello 0,4%.

Su base annua, i prezzi al consumo sono saliti dell’1,9%, meno del 2,2% previsto.

Sempre questa mattina, Statistics New Zealand ha dichiarato che il surplus commerciale è salito a 242 milioni di dollari neozelandesi il mese scorso dal dato rivisto di 74 milioni di maggio. Gli analisti avevano previsto un dato pari a 100 milioni di dollari neozelandesi a giugno.

Intanto, il cambio USD/CAD è pressoché invariato a 1,2513, poco più del minimo di 14 mesi della seduta precedente di 1,2481.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 93,95, staccandosi dal massimo della seduta di 94,12 e riavvicinandosi al minimo di 13 mesi di ieri di 93,46.

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