Versione originale di Carlos R. Cózar – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Se ieri l'euro era ai minimi di 27 mesi, martedì la coppia GBP/USD era ai minimi di ottobre 2016 contro il dollaro, 0,7% in meno. Fluttuazioni simili a quelle del 1985. La valuta britannica sembra essere particolarmente sensibile a tutto quello che si muove con la Brexit.
Come pubblicato dall’agenzia Reuters, le nuove elezioni stanno guadagnando peso e la possibilità che Boris Johnson convochi altre elezioni si sta avvicinando.
Un nuovo passo avanti verso le urne non sembra impossibile. L'ingovernabilità e l'instabilità politica sono ovvie. Ora sono i conservatori che intendono unirsi all'opposizione laburista e ad altre formazioni ad assumere il controllo dell'agenda parlamentare per spingere per una legge che blocchi ogni possibilità che ci sia una hard Brexit.
Se questo dovesse accadere, secondo la Reuters, Boris Johnson potrebbe indire le elezioni per il 14 ottobre. Ricordiamoci che il Presidente britannico ha dichiarato che non ci saranno ulteriori proroghe. La settimana scorsa, infatti, ha impedito al parlamento britannico di approvare ulteriori proroghe.
In questo senso, il direttore degli investimenti a reddito fisso di Fidelity International, Andrea Iannelli, sottolinea che ci sono altri fattori che potrebbero aggravare la situazione della sterlina quali la decisione da parte della Banca d'Inghilterra di tagliare i suoi tassi di interesse.
"Finora, la sterlina è stata la principale valvola di fuga dai timori di un'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea senza accordo. Dal referendum del giugno 2016 sull'UE, l'indice ponderato per la sterlina è sceso del 16%. Dal solo mese di marzo, il calo è stato del 7,4%, dopo che la possibilità di una Brexit dura è passato da un rischio di evento estremo sotto l'amministrazione di Theresa May fino a diventare lo scenario di base sotto l'attuale governo. E, se il clima politico peggiora, la sterlina potrebbe continuare a cadere", sottolinea.
Per quanto riguarda la coppia EUR/GBP, gli esperti di Bankinter (MC:BKT) affermano che "nonostante le turbolenze causate da Boris Johnson la scorsa settimana la sterlina è rimasta relativamente stabile (anche con aumenti). Nella settimana a venire non ci aspettiamo molte notizie sul fronte Brexit, quindi pensiamo di vedere un po' di distanza laterale”.
Londra resiste alla tempesta
Come spesso accade in questi casi, il parquet londinese reiste. Il FTSE 100 modera le sue cadute e perde lo 0,30% e non sembra essere influenzato troppo da possibili elezioni.
Così, l’indice britannico si attesta a 7.272 punti sostenuto dai guadagni dei titoli Ferguson e NMC Health.