Investing.com - L’oro è in salita nella mattinata statunitense di questo martedì,dopo il rilascio dei dati USA sull’inflazione che fanno scendere la pressione sulla Fed verso i futuri aumenti dei tassi.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre sale di 7,90 dollari, o dello 0,62% a 1.264,55 dollari l’oncia troy alle 8:40AM ET (12:40GMT). Ieri, il metallo giallo ha segnato un aumento di 1,10 dollari o dello 0,09%.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% a settembre dal mese scorso, in linea con le aspettative e dopo l’aumento dello 0,2% del mese precedente. Su base annua i prezzi al consumo sono saliti dell’1,5%, in linea con le aspettative e dopo un aumento dell’1,1% di agosto. Si è trattato dalle lettura più alta da ottobre 2014.
I prezzi al consumo esclusi alimentari ed energetici sono aumentati dello destagionalizzato 0,1% il mese scorso, contro le previsioni di un aumento dello 0,2%, e dopo l’aumento dello 0,3% registrato ad agosto. Nei 12 mesi terminati a settembre, l’IPC Core ha visto un aumento del 2,2%.
I dati hanno spinto gli investitori a ridimensionare le aspettative verso un imminente aumento dei tassi USA. Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, esiste una possibilità intorno al 68% di un aumento dei tassi in occasione del vertice di dicembre.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi USA. Un aumento graduale dei tassi avrebbe ripercussioni minori sull’oro rispetto ad una serie di aumenti.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei altre principali valute, è in calo dello 0,2% a 97,66, staccandosi dal massimo di sette mesi di 98,15 toccato nella seduta precedente.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a dicembre sono in salita di 23,3 centesimi, o dell’1,35%, a 17,71 dollari l’oncia troy, nella mattinata newyorkese, mentre i futures del rame con consegna a dicembre sono in salita di 0,6 centesimi, o dello 0,28% a 2,113 dollari la libbra.
La Cina rilascerà i dati sul prodotto interno lordo del terzo trimestre mercoledì alle 2:00GMT (10:00PM ET di martedì). Si prevede che il report mostri una crescita della seconda economia mondiale pari al 6,7% nel trimestre terminato a settembre. L’economia ha segnato una crescita simile nel secondo trimestre, e se le proiezioni saranno confermate, allora questo potrebbe essere un segno di una ripresa della crescita cinese.
La nazione asiatica pubblicherà inoltre i dati sulla produzione industriale di giugno, sugli investimenti fixed asset e sulle vendite al dettaglio unitamente al report sul PIL.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, ed è responsabile del 45% del consumo globale.