MILANO, 18 febbraio (Reuters) - Piazza Affari chiude sui massimi da oltre dodici anni, in un contesto europeo comunque forte per il venire meno dei timori legati all'impatto del corona virus sull'economia globale. Milano risente anche degli effetti del risiko bancario partito ieri dopo l'Ops di Intesa (MI:ISP) Sp su Ubi.
"I mercati leggono tutto in positivo. E gli impatti del coronavirus cinese sono visti come una tantum a cui si aggiunge l'appeal sulle attese di nuove aggregazioni nel mondo bancario", osserva un trader.
Dopo il balzo di ieri di Ubi, oggi è stata la giornata di MPS (MI:BMPS) che guadagna l'11,46% sulle attese di M&A. Secondo un trader aiutano le dichiarazioni del ministro Gualtieri che parla di soluzione di mercato per la banca nei tempi previsti.
L'elemento in grado di muovere il titolo resta però un via libera della Ue all'operazione di scorporo degli Npl, aggiunge il trader. E in tal senso la risposta della Ue è attesa entro fine mese, dicono due fonti a Reuters.
Oggi Ubi Banca (MI:UBI) tira il fiato dopo la corsa di ieri e chiude in lieve rialzo (+0,23%) a 4,32 euro, comunque a premio rispetto ai valori di offerta, considerato il prezzo di Intesa. Berenberg e Deutsche Bank (DE:DBKGn) hanno rivisto al rialzo i target di Ubi a 4,25 euro. Il mercato scommette sul fatto che l'operazione vada in porto. Piatta anche Intesa Sp.
Ancora vendite su Bper Banca (MI:EMII) che cala dello 0,34% dopo il tonfo di ieri sulla notizia di un prossimo aumento di capitale fino a un miliardo di euro per finanziare l'acquisizione di sportelli Intesa-Ubi. Non aiuta la precisazione del Ceo di ieri pomeriggio, che l'aumento sarà di 750-800 milioni.
Banco Bpm (MI:BAMI), +1,9% sempre su attese per il risiko bancario.
Mediaset (MI:MS) perde l'1,9% con Equita che abbassa il giudizio a 'reduce', con un target a 2,1 euro, dopo i dati Nielsen sulla pubblicità deludenti sul quarto trimestre.
Dall'inizio dell'anno le azioni del Biscione cedono il 12,5% con il titolo che viaggia sui minimi da fine dicembre 2016, penalizzato in particolare dai risvolti giudiziari legati al progetto Mfe che punta a mettere insieme gli asset televisivi italiani e spagnoli sotto una holding di diritto olandese, ma che al momento stenta a concretizzarsi.
Pierelli centra un rialzo del 3,3% dopo i dati del piano industriale, che vedono un ulteriore aumento dei margini al 18-19% al 2022. Secondo un trader, "la presentazione è stata incisiva sul lato del taglio dei costi e della crescita dei ricavi", spiega un trader.
Campari (MI:CPRI) perde il 3,4% dopo i risultati. Credit Suisse sottolinea i dati inferiori alle attese e il fatto che non è previsto un aumento dei margini 2020; JP Morgan (NYSE:JPM) ha tagliato le stime del 3-4%.
Forte Stm (PA:STM) con un balzo del 4,6%, in recupero dopo i recenti ribassi confortato dalla ripresa delle azioni di Apple (NASDAQ:AAPL) a Wall Street.
Fra i minori, riflettori sempre sul settore delle rinnovabili con Alerion che balza dell'11,9%.
(Giancarlo Navach, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)