Di Mauro Speranza
Investing.com – La sfida tra Amazon (NASDAQ:AMZN) e l’amministrazione di Donald Trump si sposta sul campo giudiziario. La società di Jeff Bezos, infatti, si prepara a presentare un ricorso contro l’assegnazione a Microsoft (NASDAQ:MSFT) di un maxi-contratto da 10 miliardi di dollari per la fornitura di servizi Cloud da parte del Pentagono.
La decisione è stata presa per “lacune evidenti in numerosi aspetti del processo di valutazione del contratto, degli errori e dei pregiudizi inequivocabili", ha spiegato un portavoce del gruppo. Inoltre, Amazon (NASDAQ:AMZN) ha accusato la Difesa americana di aver scelto anche sulla base di “influenze politiche”.
Per la società di Bezos, da sempre ‘nemico’ di Trump, aveva partecipato al bando Amazon (NASDAQ:AMZN) Web Services, già fornitrice di servizi analoghi alla Cia.
Il contratto prevede la fornitura a tutti i settori della Difesa Usa per la condivisione di informazioni in un sistema gestito dall’intelligenza artificiale.
"Amazon (NASDAQ:AMZN) Web Services (Aws) ha un'esperienza unica e le qualità necessarie, per fornire all'esercito americano le tecnologie essenziali di cui ha bisogno. Noi pensiamo che sia essenziale che il governo assegni i contratti in modo obiettivo e senza influenze politiche", ha spiegato il portavoce della società.
L’amministrazione Trump ha risposto alle accuse di Amazon (NASDAQ:AMZN) tramite il segretario alla Difesa americana, Mark Esper, il quale ha affermato che l’assegnazione a Microsoft (NASDAQ:MSFT) era stata fatta in modo “libero e corretto”, e “senza influenze esterne”.
La vicenda rappresenta un ulteriore capitolo dello scontro Trump-Amazon, dopo che il 19 luglio il presidente USA aveva chiesto di indagare sul procedimento di assegnazione del contratto col Pentagono. “Sto ricevendo enormi rimostranze riguardo il contratto tra Pentagono e Amazon (NASDAQ:AMZN)", aveva detto il capo della Casa Bianca.
I sospetti di Amazon (NASDAQ:AMZN) riguardano possibili interessi di Trump nell'appalto Jedi, che potrebbero essere al centro del ricorso alla U.S. Court of Federal Claims, a cui già si era rivolta la Oracle Corp (NYSE:ORCL) sempre in merito al maxi-contratto con la Difesa. Eliminata dalla gara, Oracle aveva perso il ricordo per poi appellarsi contro il verdetto.
Secondo Oracle, Amazon (NASDAQ:AMZN) avrebbe influenzato in modo improprio lo sviluppo dello stesso progetto per migliorare le sue possibilità di vincere, accuse respinte da Bezos.
Al centro dei sospetti c’è Deab Ubhi, ex dipendente Amazon (NASDAQ:AMZN) nella divisione cloud e passato al Pentagono dove ha lavorato proprio allo sviluppo del programma Jedi, per poi tornare ad Amazon Web Services.