(Reuters) - Arm Holdings di SoftBank è stata valutata dal mercato quasi 60 miliardi di dollari al suo debutto al Nasdaq, dove sale di oltre il 10% sopra il prezzo di offerta.
In apertura, il titolo ha raggiunto i 57,68 dollari per American Depositary Share rispetto al prezzo dell'offerta pubblica iniziale (Ipo) di 51 dollari, un segnale che ispira fiducia alle altre aziende che intendono quotarsi.
Ieri, Arm si è assicurata una valutazione di 54,5 miliardi di dollari dopo aver fissato il prezzo della propria Ipo all'estremità superiore del range previsto dal mercato.
SoftBank, che detiene ancora una quota del 90,6%, ha guadagnato 4,87 miliardi di dollari.
"È evidente che continuare a essere un'azienda indipendente era la strada migliore da percorrere", ha detto in un'intervista il Cfo Jason Child, sottolineando che Arm detiene una quota di mercato significativa nel settore delle Cpu (Central Processing Unit).
L'azienda è stata acquisita sette anni fa per 32 miliardi di dollari da SoftBank, che sta cercando di liquidare parte della propria partecipazione almeno dal 2020, quando ha firmato un accordo da 40 miliardi di dollari con il produttore di chip Nvidia per Arm.
Questo piano, tuttavia, è stato abbandonato dal gigante giapponese meno di due anni dopo a causa di ostacoli normativi.
Da allora l'azienda si è orientata verso una quotazione in borsa, ma anche questa ha incontrato alcuni ostacoli, tra cui i contrasti con il governo britannico che si batteva per una quotazione a Londra del progettista di chip.
"L'Ipo di Arm è la quotazione più attesa dai mercati da diverso tempo a questa parte", ha commentato Kyle Rodda, analista di mercato senior della società di brokeraggio Capital.com.
"Sarà anche un importante banco di prova per verificare la propensione al rischio e se queste società speculative e a forte crescita continueranno a suscitare interesse in un nuovo mondo di tassi d'interesse più elevati", ha aggiunto.
La valutazione di Arm come public company è però inferiore ai 64 miliardi di dollari a cui era stata valutata il mese scorso quando SoftBank ha acquistato la quota del 25% che non possedeva direttamente dalla propria controllata Vision Fund.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Claudia Cristoferi)