Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 13 gennaio.
1. Greggio al minimo di un mese tra le proteste in Iran
Le proteste contro il regime iraniano sono continuate ieri, indicando che l’ondata di instabilità innescata dall’omicidio da parte degli USA del generale delle Guardie della Rivoluzione Qassem Soleimani potrebbe non essere ancora finita.
Alle 6:15 ET (11:15 GMT) i future del greggio USA sono invariati a 59,04 dollari al barile, dopo aver segnato il minimo di un mese di 58,71 dollari al barile nella notte. Il greggio Brent scende dello 0,1% a 64,94 dollari al barile.
2. Le borse puntano ad un’apertura positiva
Alle 6 ET (11:00 GMT), i future Dow salgono di 127 punti, o dello 0,4%, così come i future S&P 500, mentre i future Nasdaq 100 segnano +0,5%.
Si attende l’inizio della stagione degli utili con i risultati di JPMorgan (NYSE:JPM), Citigroup (NYSE:C) e Wells Fargo (NYSE:WFC) previsti per domani.
3. In salita le valute dei mercati emergenti, con in testa la Cina
La valuta cinese tocca il massimo di oltre cinque mesi contro il dollaro, tra l’ottimismo per le prospettive economiche e la firma della fase 1 dell’accordo commerciale USA-Cina in programma per mercoledì.
Lo yuan sale al massimo di 6,8883 contro il dollaro, massimo dalla fine di luglio.
Anche altre valute dei mercati emergenti registrano massimi notevoli. Il rublo russo segna il massimo di 20 mesi contro il dollaro. La rupia indonesiana, la lira turca e la rupia indiana hanno visto rimbalzi tra l’1,4% ed il 2,0% contro il biglietto verde la scorsa settimana.
4. Il PIL britannico è sceso a novembre, incoraggiando le speranze di un taglio dei tassi
L’economia britannica si è inaspettatamente ridotta a novembre in vista delle elezioni, rafforzando le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra e spingendo la sterlina sotto 1,30 dollari per la prima volta quest’anno.
Il prodotto interno lordo è sceso dello 0,3% a novembre, contro le attese di una lettura invariata. Deboli anche produzione industriale e manifatturiera.
5. Flop di Ford in Cina; Porsche alla grande
Ford ha riportato altre vendite deludenti in Cina annunciando che le previsioni per il 2020 sono persino peggiori. Le vendite sono crollate del 26% l’anno scorso a meno della metà del livello del 2016, l’anno di picco. La compagnia prevede che il mercato locale continui a ridimensionarsi quest’anno.
Il Financial Times riporta intanto che Nissan sta andando avanti con il piano di divorzio dalla francese Renault (PA:RENA). La notizia ha fatto crollare il titolo di Renault di oltre il 2% a Parigi.
Buone notizie invece dalla tedesca Porsche, che appartiene al gruppo Volkswagen (DE:VOWG) (DE:VOWG_p): le vendite globali sono schizzate del 10% a 281.000 unità.