DUBLINO (Reuters) - Tutti sanno che il sistema fiscale delle aziende a livello mondiale deve essere rivisto.
Lo afferma il Ceo di Apple (NASDAQ:AAPL), Tim Cook, manifestando il suo sostegno per un possibile cambiamento delle attuali norme mondiali.
La crescita di giganti di internet come Apple ha spinto le norme fiscali internazionali ai loro limiti, portando l'Ocse a perseguire riforme globali riguardanti il luogo di tassazione per le aziende multinazionali.
Le riforme sotto esame riguardano la contabilizzazione dei profitti delle multinazionali nei paesi con tassazione favorevole come l'Irlanda dove hanno sede -- e dove Cook ha rilasciato le sue dichiarazioni -- anziché dove risiede buona parte della loro clientela.
"Logicamente penso che tutti sappiano che c'è bisogno di una revisione, sarei certamente l'ultima persona ad affermare che il sistema attuale o quello passato non sono sistemi perfetti. Sono speranzoso e ottimista che (l'Ocse) sarà in grado di trovare qualcosa", ha detto Cook.
"Capire come tassare una multinazionale è molto complesso... Vogliamo disperatamente che sia un processo corretto" ha aggiunto il Ceo di Apple dopo aver ricevuto un premio da IDA Ireland, l'agenzia di stato irlandese responsabile per gli investimenti diretti dall'estero nel paese.
Apple è una dei più grandi datori di lavoro multinazionali in Irlanda con 6.000 dipendenti. L'azienda di Cupertino e il governo irlandese sono andate in tribunale per ribaltare la sentenza dell'Unione Europea che costringerebbe Apple a versare 13 miliardi di euro (14,41 miliardi di dollari) in tasse arretrate a Dublino.
L'appello alla seconda più alta Corte europea è iniziato a settembre e potrebbe andare avanti per anni. Cook afferma che l'opinione di Apple che "la legge non dovrebbe essere applicata retroattivamente" è cruciale per il caso e che l'azienda ha grande fiducia nel sistema giudiziario.
L'impegno di Apple sull'Irlanda, primo paese europeo dal 1980, è "imperturbabile", afferma Cook.