di Huw Jones
LONDRA (Reuters) - Una rete di pagamenti paneuropea, sostenuta da 22 banche per competere con il duo statunitense Mastercard e Visa, ha lanciato un appello per ricevere denaro pubblico, affermando che i finanziatori privati non sono pronti a elargire quanto serve.
La European Payments Initiative (Epi) è stata lanciata lo scorso anno e sta chiedendo la collaborazione di nuovi istituti finanziari e di altri operatori nel settore dei pagamenti entro dicembre, per poter portare a termine i piani che le permetterebbero di lanciare la rete di pagamenti istantanei e con carta.
"Il finanziamento pubblico sarebbe apprezzato", ha detto l'amministratore delegato dell'Epi, Martina Weimert, nel corso di un evento tenuto dalla Federazione europea degli istituti di pagamento. "Non nascondiamo che si tratterà di un investimento di portata massiccia. Molto costoso".
I retailer dicono che non sono pronti a pagarlo, mentre le banche e gli altri azionisti dell'Epi "possono contribuire solo in parte", ha detto Weimert, senza fornire dettagli sull'investimento necessario.
Deutsche Bank (DE:DBKGn), UniCredit (MI:CRDI), Bnp Paribas (PA:BNPP), Ing, Societe Generale e Sabadell (MC:SABE) sono tra i 22 istituti di sette Paesi Ue, tra cui Francia, Germania e Spagna, che stanno sostenendo l'iniziativa.
L'Unione europea è intenzionata a raggiungere un'autonomia strategica nei servizi finanziari, ad esempio riducendo la dipendenza dalle aziende statunitensi Mastercard e Visa per i pagamenti transfrontalieri con carta. Non è chiaro se tali ambizioni si trasformeranno in un sostegno a livello finanziario per l'Epi.
Weimert ha detto che il progetto dovrà affrontare una "fase critica" del processo decisionale nelle prossime settimane.
L'Epi ha rivelato che costruirà un nuovo sistema e sostituirà la pletora di sistemi nazionali per ridurre la frammentazione e le sovrapposizioni nei pagamenti, puntando a lanciare nel 2022 le transazioni peer-to-peer basate su pagamenti istantanei e poi l'e-commerce.
"È un cambiamento importante, quindi ci vorrà del tempo. Chiunque dica che sarà facile e che possiamo fare in fretta e furia non sta davvero cercando di trasformare l'ecosistema europeo", ha aggiunto Weimert.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)