MILANO (Reuters) - Banca Carige festeggia in borsa l'esito positivo del vitale aumento di capitale fino 560 milioni, di fatto integralmente coperto grazie al sostegno dei soci principali e di nuovi investitori che hanno stretto in precedenza accordi di accollo sull'operazione.
Alle 16,45 circa il titolo balza del 10% a 0,011 euro con forti volumi. Da inizio anno Carige in borsa è scesa di oltre il 60% e nell'ultimo mese ha perso quasi il 40% del suo valore.
E' il terzo aumento di capitale negli ultimi quattro anni, dopo quello da 800 milioni del 2014 e da 850 milioni del 2015.
Secondo quanto comunicato nella notte dall'istituto durante il periodo di opzione chiuso ieri le adesioni sono state pari al 66% delle azioni offerte per un controvalore di 331 milioni di euro circa.
A questo bisogna aggiungere altri 46 milioni nella tranche riservata agli obbligazionisti subordinati (fino a 60 milioni), a cui hanno partecipato Generali (MI:GASI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP) Vita e Unipol (MI:UNPI) che hanno parzialmente convertito in equity i bond oggetto dell'Lme.
Per raggiungere l'importo minimo richiesto dalla Bce di 500 milioni di euro, l'istituto genovese, insieme al consorzio di garanzia ha preventivamente costruito un articolato insieme di accordi con investitori pronti a intervenire nel caso in cui rimanessero ancora inoptati dopo l'offerta in borsa.
In particolare 120 milioni di euro sono coperti dagli accordi di prima allocazione sottoscritti da Equita con alcuni investitori strategici tra cui Credito Fondiario, che ha acquisto 1,1 miliardi di sofferenze e la relativa piattaforma di gestione, e Chevanari, che ha rilevato Creditis.
Sul fronte dei principali azionisti Gabriele Volpi, oltre a sottoscrivere per la propria quota del 6% circa, si è impegnato a salire fino al 9,9%.
Occhi puntati inoltre su Malacalza Investimenti, primo azionista con il 17,6% e pronto a salire al 28% della banca: la holding di famiglia del vice presidente dell'istituto ha infatti il diritto di sottoscrivere in via prioritaria rispetto a Equita e al consorzio nuove azioni eventualmente inoptate fino a raggiungere una partecipazione del 28% post aumento.
Considerati gli accordi di prima allocazione, nel caso in cui non ci fosse alcuna richiesta di esercizio sull'inoptato, il consorzio -- composto da Credit Suisse Securities, Deutsche Bank London Branch e Barclays (LON:BARC) -- ed Equita sarebbero chiamati a sottoscrivere 2,7 milioni di euro circa.
In un'intervista a Repubblica, l'AD di Carige Paolo Fiorentino spiega che "l'inoptato non basterà a coprire tutte le disponibilità a entrare o aumentare la propria quota nel capitale".
Inoltre il banchiere spiega che una volta completato il piano di rafforzamento patrimoniale Carige sarà pronta per eventuali aggregazioni.
"Vogliamo sederci al tavolo con il vestito pulito -- spiega --, se ci sarà il ballo noi ci saremo per cercare il partner".
CREDITIS CEDUTA A CHENAVARI PER 80,1 MLN EURO
Carige ha annunciato un accordo vincolante con Chenavari Investment Managers, assistita da Intesa Sanpaolo, per la cessione dell'80,1% della società di credito al consumo Creditis per un corrispettivo di 80,1 milioni. Il closing è previsto entro il primo semestre 2018.
La cessione, nell'ambito degli asset da dismettere, è un altro dei tasselli completati dall'istituto, nell'ambito della complessa manovra di rafforzamento patrimoniale da un miliardo circa.