di Elvira Pollina
MILANO (Reuters) - Nell'ambito del processo di valutazione della legittimità dell'assegnazione dei diritti pay tv delle prossime tre stagioni del campionato a Mediapro, l'Antitrust ha inoltrato alla Lega Serie A una serie di domande, per verificare che il gruppo intenda operare come intermediario indipendente, così come previsto dal bando.
E' quanto riferito da diverse fonti a conoscenza della situazione a Reuters, che ha potuto visionare gli undici quesiti posti dall'Antitrust, illustrati ai rappresentanti dei club durante la commissione tecnica diritti audiovisivi tenutasi ieri nella sede della Lega Serie A.
L'Antitrust chiede di descrivere la struttura societaria del gruppo e gli eventuali rapporti tra la neonata succursale italiana e altri operatori della comunicazione e di precisare le attività che verranno svolte da tale succursale e se in esse è compresa l'assunzione di responsabilità editoriale.
L'authority ha inoltre richiesto di fornire il business plan, il piano d'investimenti "o qualsiasi altro documento programmatico che riguardi il progetto che s'intende realizzare per lo svolgimento di attività di intermediario indipendente" e "illustrare le modalità con cui tale soggetto procederà a licenziare i pacchetti agli operatori della telecomunicazione".
"L'Antitrust ha posto una serie di domande, che essenzialmente sono finalizzate a capire se Mediapro operi come intermediario o editore", ha detto una delle fonti.
Un rilievo sollevato durante la fase di vendita da Sky Italia, che attualmente trasmette tutte le partite della Serie A e ha contestato l'assegnazione a Mediapro.
Una seconda fonte ha sottolineato come la richiesta di chiarimenti da parte dell'Antitrust sia una prassi, pur riconoscendo che i quesiti posti ruotino sulle modalità con cui Mediapro intenda approcciare il mercato e vendere i diritti.
No comment da parte dell'Antitrust.
La Lega, ha spiegato una delle fonti, ha inoltrato le risposte di sua competenza. Per quanto riguarda il business plan, non ancora fornito da Mediapro, è stata inviata la documentazione fornita dal gruppo a corredo della propria offerta, ha aggiunto la fonte.
Il 7 febbraio scorso Mediapro, società spagnola attiva nella produzione e distribuzione di contenuti audiovisivi, la cui maggioranza nel frattempo è passata di mano al fondo cinese Orient Hontai, si è aggiudicata i diritti tv delle prossime tre stagioni del campionato di Serie A, mettendo sul piatto mille euro in più rispetto al minimo di 1,05 miliardi di euro l'anno richiesto dalla Lega.
Mediapro è stato l'unico soggetto a partecipare all'asta riservata agli intermediari indipendenti, cui la Lega ha dato corso dopo che i due precedenti bandi destinati agli operatori media, strutturati per piattaforma, erano andati a vuoto.
La somma delle offerte più alte ricevute per i vari pacchetti era risultata inferiore rispetto al target minimo fissato dalla Lega, anche in seguito alla trattativa privata intavolata con Sky Italia e Mediaset (MI:MS).
In quanto intermediario indipendente Mediapro, secondo il bando, non può distribuire direttamente i contenuti ma dovrà vendere le immagini a terzi, ovvero agli operatori media.
Dopo essersi aggiudicati i diritti, i manager di Mediapro hanno dichiarato di voler rendere la Serie A visibile su tutti gli schermi, chiudendo accordi gli operatori attivi su diverse piattaforme ma ribadendo pubblicamente come a loro avviso la strada migliore per valorizzare il prodotto realizzare e distribuire un canale tematico.
Mediapro in effetti ha presentato un'offerta separata in tal senso, che però non è stata presa in considerazione in quanto esulava dal bando.
L'Antitrust chiede conto anche di questo, invitando a precisare se tale offerta sia stata esaminata, indicando le eventuali modalità di realizzazione di tale progetto.
Dalla data del 7 febbraio l'Antitrust ha a disposizione 45 giorni di tempo per dare o meno il proprio via libera, eventualmente assoggettandolo ad alcune condizioni. Mediapro entro i 20 giorni successivi deve presentare in Lega le relative garanzie finanziarie.