di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Non sono solo Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a promettere tagli delle tasse alle imprese. Ma anche le minoranze più agguerrite si sono messe giacca e cravatta e hanno aspettato pazientemente il loro turno a Cernobbio per promettere attenzione al mondo delle imprese.
Ha fatto notizia il Matteo Salvini incravattato che ha pregato di non prendere molto sul serio le sparate leghiste e promesso volti "presentabili" in un suo eventuale governo. Anche i grillini, che solo poche settimane fa si erano presentati al Meeting ciellino di Rimini per ricoprire la platea di insulti, questa volta hanno mostrato il volto del dialogo, piuttosto che quello della rivolta antisistema, e giurato attenzione al mondo delle piccole e medie imprese.
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, ha persino sfoggiato una scenata di gelosia per tanta attenzione agli "altri", governo di centrosinistra compreso. Avrebbe voluto piuttosto una poltrona d'onore per lui e il suo partito.
È un coro unico, da destra a sinistra, quello che si è sentito in questi giorni a Cernobbio. Segnala indubbiamente la riscoperta che senza l'apporto del mondo delle imprese non ci può essere ripresa. Nessuna iniziativa di governo, da sola, può garantire la ripresa. Una chiamata di responsabilità alla quale Confindustria deve ora sapere rispondere.