ROMA (Reuters) - E' giusto discutere di "un'Europa a due velocità", anche se non si tratta della definizione migliore perchè "opposte visioni devono e possono convivere".
Lo ha detto il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni in una intervista al giornale La Stampa parlando di un percorso possibile per dare più flessibilità ai paesi sulle modalità con cui aderire all'Unione europea.
Il ministro ha anche preannunciato che, in un prossimo incontro a Roma fra i colleghi ministri degli Esteri dei sei paesi fondatori dell'Ue, si "inizierà a delineare una visione comune sul futuro dell'Europa a sessant'anni" dalla fondazione.
Gentiloni ricorda di aver scritto qualche settimana fa un articolo insieme al ministro degli esteri inglese: "la definizione di Europa e due velocità non è la migliore, ma è giusto discutere di livelli di integrazione diversa. C'è chi, come l'Italia, vuole una Unione bancaria, fiscale e politica crescente. E chi come il Regno Unito, vuole solo un mercato comune più efficiente. Due visioni che devono poter convivere".
Nell'intervista Gentiloni si augura anche che non si arrivi alla "fine di Schengen".
L'idea di un'Europa a geometria variabile ritorna spesso nel dialogo politico comunitario soprattutto ogni qual volta l'Unione si trova ad affrontare crisi politiche o economiche.