Azioni, c’è valore in Europa e nei settori energia e beni di consumo

Pubblicato 30.04.2018, 11:19
Azioni, c’è valore in Europa e nei settori energia e beni di consumo
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Previste variazioni limitate per i principali indici di Borsa da qui a fine anno ma non per questo mancheranno occasioni di acquisto regionali e settoriali.

Dal primo gennaio allo scorso 27 aprile le variazioni registrate dai principali indici di Borsa sono state frazionali e tutto lascia pensare che la situazione possa proseguire anche nei prossimi mesi. Cominciamo dall’indice S&P500 di Wall Street che da inizio anno mostra un -0,11%, dopo aver segnato un +7,3% il 26 gennaio, un -3,4% il 9 febbraio, un +4,1% il 12 marzo. L’Eurostoxx, dal canto suo, segna un +0,34%, dopo aver toccato un +5,02% i 23 gennaio, e un -5,03% lo scorso 26 marzo.

TECNOLOGIA IN FORTE ALTALENA

Anche la tecnologia, che pure continua ad essere il driver di Wall Street dal 2017, mostra un andamento altalenante. L’indice Nasdaq 100, per esempio, al 27 aprile scorso evidenziava un rialzo del 3,15% da inizio anno, ma dopo aver raggiunto un +9,8% il 28 gennaio, un -1,4% l’8 febbraio, un +11,5% il 12 marzo e un -0,1% il 2 aprile.
“Nella migliore delle ipotesi, è probabile che nel complesso le azioni rimangano a galla nei prossimi mesi” fanno sapere gli esperti di Pictet asset management.

MENO LIQUIDITA’ DALLE BANCHE CENTRALI

“Lo slancio economico si sta stabilizzando – aggiungono gli stessi esperti di Pictet – mentre le banche centrali da una politica monetaria estremamente accomodante (che ha sostenuto le valutazioni negli scorsi anni) stanno migrando verso politiche monetarie gradualmente più restrittive”. Tuttavia, alcune aree geografiche evidenziano ritmi di crescita più sostenuti rispetto ad altri e questo porta i professionisti di Pictet a prevedere un’elevata dispersione dei rendimenti tra i mercati azionari regionali e i vari settori: una situazione che offre molteplici opportunità di investimento tattico.

WALL STREET È LA BORSA PIU’ COSTOSA

“A livello regionale, Wall Street resta la Borsa più costosa, il che lascia una limitata possibilità di ulteriore rialzo degli indici” puntualizzano gli esperti di Pictet che, peraltro, sono scettici pure sulle aspettative degli investitori a proposito della crescita dei profitti 2018 per le società dell’indice S&P 500. “Attualmente il consenso si attesta a un +19,5% di crescita degli utili che risulterebbe coerente con un incremento del PIL nominale statunitense del 6%, un dato che pare improbabile” specificano i professionisti di Pictet che hanno ridimensionato l’ottimismo sulle azioni giapponesi. È vero che le prospettive di crescita a lungo termine del Sol Levante restano robuste ma l’economia sembra essere meno brillante sul versante delle esportazioni e dell’attività edilizia.

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LO YEN PENALIZZERA’ L’EXPORT

Peraltro, il rafforzamento dello yen da inizio anno dovrebbe penalizzare ulteriormente le esportazioni mentre la Bank of Japan potrebbe essere tentata di seguire la scelta delle sue omologhe di eliminare gli stimoli monetari. Quindi, nonostante la Borsa di Tokyo sia ancora uno dei listini azionari meno cari e le tendenze strutturali, ad esempio sulla governance societaria, sono più positive, la valutazione degli esperti di Pictet è ora meno positiva mentre, in virtù delle aspettative di una solida crescita degli utili societari, l’Europa viene vista come un’area con interessanti opportunità.

SETTORE ENERGIA, LA FORZA DEL PETROLIO

Passando invece ai settori, i professionisti di Pictet giudicano interessanti le prospettive per le azioni legate all’energia e quelle dei beni di consumo di base. Se per queste ultime gli aspetti che piacciono sono le valutazioni (tornate a essere coerenti dopo la correzione) e le loro caratteristiche difensive, mentre nel caso delle azioni dell’energia è il prezzo del petrolio che potrebbe sostenerne i prezzi. “Da metà del 2017, non solo queste azioni sono rimaste indietro rispetto al mercato azionario globale nel complesso, ma non hanno neanche seguito i prezzi del petrolio – che sono cresciuti di quasi il 60% nel periodo. Prevediamo una graduale riduzione di questo divario” spiegano i professionisti di Pictet. Infine, a proposito del settore tecnologico, pur rimanendo ottimistici sulle previsioni di utili nel lungo termine per il settore tecnologico, gli esperti di Pictet ritengono che tali miglioramenti siano già scontati nelle attuali quotazioni di mercato.



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