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Banche europee multate per 16 miliardi per riciclaggio di denaro sporco

Pubblicato 02.04.2019, 15:25
© Reuters.  Banche europee multate per 16 miliardi per riciclaggio di denaro sporco
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Di Mauro Speranza

Investing.com - Le banche europee hanno pagato un conto da 16 miliardi complessivi di multe comminate a causa di vari coinvolgimenti in attività di riciclaggio di denaro sporco.

A riverlarlo è un report di Moody’s, secondo il quale tra il 2012 e il 2018 diversi istituti europei avrebbero violato delle sanzioni commerciali imposte dagli Stati Uniti nei confronti di “stati canaglia”, ovvero quelli considerati quali minaccia alla sicurezza mondiale. Proprio dagli Usa sarebbero arrivate il 75% delle multe, in particolare dal Dipartimento della Giustizia del governo americano.

A pagare di più è stata la francese BNP Paribas, con un conto da 8,9 miliardi di dollari a causa della violazione dell’embargo commerciale e finanziario imposto dagli USA contro Cuba, Iran e Sudan.

Secondo posto sul “podio” per la britannica Hsbc, per aver facilitato il riciclaggio di denaro sporco dei narcotrafficanti messicani e per la violazione delle sanzioni economiche contro Birmania, Cuba, Iran, Libia e Sudan.

Scalino più basso dello stesso “podio” per la tedesca Commerzbank (DE:CBKG) con multe per 1,4 miliardi di dollari per aver agevolato transazioni finanziarie con “Stati-canaglia” come il Sudan.

A seguire ancora una francese, Société Générale (PA:SOGN), che è arrivata a pagare 1,3 miliardi di multa nel solo 2018, per violazioni ancora verso Cuba, Iran, Libia e Sudan.

Non si salva nemmeno l'Italia, con il coinvolgimento di Ubi Banca (MI:UBI). L'istituto ha ricevuto una multa da 1,2 milioni di euro per carenze nel suo sistema di riciclaggio.

Recenti le notizie, inoltre, per Ing Group, alla ribalta dell’attenzione dei media per multe da 915 milioni di dollari a causa dei problemi riscontrati nei suoi sistemi di antiriciclaggio. Colpita anche Ing Italia, finita sotto i radar di Bankitalia, la quale ha eseguito delle ispezioni nelle sedi italiane.

La ‘lavanderia della Troika’

I casi si inseriscono in uno scandalo legato al possibile trasferimento in Europa di denaro sporco dalla Russia, frutto dell’attività criminale del gruppo russo chiamato ‘Troika’.

I ‘proventi’ dell’attività di questo gruppo sarebbero stati portati in Europa con l’appoggio di diversi istituti bancari europei, coinvolgendo banche di tutto il continente. Tra le altre, ci sarebbero anche la banca austriaca Raiffeisen Bank International AG e almeno due istituti olandesi.

Secondo il fondo Hermitage Fund di Bill Browder, l’istituto Raiffeisen potrebbe aver ignorato i campanelli d’allarme che avrebbero permesso probabilmente di impedire il riciclaggio di denaro sporco dalla Russia.

Il caso Swedbank

Tra gli istituti al centro dell’attenzione pubblica per riciclaggio c’è anche la svedese Swedbank, sotto accusa da parte del Dipartimento di giustizia USA e dalla Sec.

L’accusa per gli svedesi è di frode aggravata all’interno di una vicenda legata ad un massiccio riciclaggio di denaro russo nei paesi baltici, inchiesta in cui è coinvolta anche la Danske Bank dopo che nelle filiali in Estonia sono venute alla luce operazioni sospette per 230 miliardi di dollari.

Swedebank, secondo gli inquirenti, sarebbe un "canale per ripulire capitali di alcuni fra gli uomini più potenti dell’ex Unione Sovietica, tra cui il deposto presidente dell’Ucraina: Viktor Yanukovich. Ma lo scandalo con epicentro Stoccolma sta diventando un intrigo transoceanico".

Da quando Danske Bank ha ammesso il coinvolgimento nello scandalo sul riciclaggio già partito nel 2016, il titolo ha visto un dimezzamento del suo valore.

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