Di Alessandro Albano
Investing.com - L’aumento dei tassi di interesse ha pesato non poco sulle Borse in generale, mentre il settore bancario sta cavalcando il cambio di paradigma delle banche centrali. Lo Stoxx 600 Banks, che raggruppa le maggiori banche a livello europeo, è passato infatti dai minimi di 117 punti, toccati il 12 ottobre scorso, fino agli attuali 148,46 punti.
L’aumento del costo del denaro sta particolarmente privilegiando le banche commerciali - quelle coinvolte nelle attività di prestito - che ora possono ottenere un maggiore margine di interesse (la differenza tra ciò che la banca paga per i depositi e quello che ottiene dai prestiti).
In una nota di ricerca, Federico Vetrella, Market Strategist di IG Italia, evidenzia che il settore bancario sarà il comparto che "si difenderà meglio nel nuovo contesto macroeconomico dettato da tassi di interesse crescenti".
Il forte aumento dei profitti sul margine d’interesse dovrebbe "più che compensare la crescita dei costi di finanziamento e l’incremento dei costi legati a una possibile discesa delle attività economiche".
Tuttavia, avverte l'esperto, "molto dipenderà dall’andamento dell’economia italiana nel 2023. Tenendo conto del nostro scenario base (recessione lieve) riteniamo che le banche italiane possano comunque continuare a mostrare rendimenti molto elevati (tra dividendi e piani di buyback) e saranno ampiamente favorite dal forte aumento del margine di interesse."
Non ultimo, ricorda Vetrella, gli effetti dell’elevata liquidità insita nel sistema economico, a causa della pandemia Covid, permetterà ai gruppi bancari "di mantenere i canoni dei conti correnti a livelli bassi - in quanto gli istituti di credito non hanno bisogno di raccogliere altra liquidità - con evidenti benefici dal lato del margine di interesse".
In conclusione, IG conferma preferenze su Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:CRDI), in quanto sono le due banche italiane "in grado di mostrare una redditività più elevata rispetto ai propri competitor grazie a una migliore diversificazione degli asset, alle strategie di de-risking e ai piani di efficienza aziendale".