Investing.com - Inizio di settimana positivo per il Ftse Mib (+0,41%) con l’indice del settore finanziario (FTSE Italia All Share Banks) che sembra non risentire dell’attesa per le novità circa l’addendum della Banca centrale europea sui crediti deteriorati.
A Piazza Affari vola Banca Piccolo Credito Valtellinese (Creval) (MI:PCVI) che guadagna oltre il 5% dopo l’esito positivo dell’aumento di capitale, proseguendo sulla scia dello scorso venerdì quando aveva chiuso a +6,6%. L’operazione si era conclusa con l’83,1% di sottoscrizione dei 700 milioni previsti (corrispondenti a 581,6 milioni). Secondo la stampa, due importanti soci Creval (Denis Dumont e il fondo Hosking Partners) hanno aderito pro-quota all’aumento. Oggi l’istituto avvia il collocamento dei diritti inoptati dell’aumento.
Corre veloce anche Carige (MI:CRGI) che guadagna il 3,41% mentre voci di stampa scrivono che il finanziere Mincione potrebbe chiedere la revoca del board.
Tra il positivo e lo stabile gli altri titoli bancari con Ubi (MI:UBI) che guadagna lo 0,88%. FinecoBank a +0,49%, Unipol (MI:UNPI) a +0,40% e Intesa (MI:ISP) poco sopra la parità dopo il lancio di un bond senior a 10 anni. L’operazione è gestita da Banca Imi, BNP Paribas (MI:BNPP), Bank of Merrill Lynch, Deutsche Bank (MI:DBK), Mediobanca (MI:MDBI) e Ubs.
Continua il momento negativo per Mps (MI:BMPS) che perde l’1,21% mentre continuano i dubbi sulle operazioni di risanamento dei costi. Secondo quanto scriveva il Corriere della Sera, “il primo trimestre della banca sembrerebbe non stia andando particolari soddisfazioni sotto il profilo dei ricavi e della redditività complessiva”, facendo così temere la scure dell’Unione europea che potrebbe far scattare “i risparmi automatici per riequilibrare i minori ricavi e margini”.
Proprio sull’Unione europea si concentra l’attenzione di questa settimana in quanto dovrebbe comunicare le sue decisioni relative all’addendum finale, ovvero le misure atte a ridurre il livello dei crediti deteriorati (NPL) che saranno presentate dal presidente della vigilanza bancaria europea Daniele Nouy.
La Commissione europea presenterà il 14 marzo un nuova proposta, anticipando di qualche giorno l’addendum finale, fissando livelli minimi di accantonamento per le esposizioni deteriorate per tutte le banche. Le norme potrebbero riguardare solo i nuovi prestiti, escludendo così i vecchi crediti.