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Banche Ue, altri tagli costi all'orizzonte con calo speranze crescita

Pubblicato 06.06.2022, 13:42
Aggiornato 06.06.2022, 13:45
© Reuters. La sede della Banca Centrale Europea a Francoforte.   REUTERS/Kai Pfaffenbach
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di Liam Proud

LONDRA (Reuters Breakingviews) - I vertici delle banche europee sperano che i giorni dei tagli siano giunti al termine. Il Ceo di Bnp Paribas (EPA:BNPP), Jean-Laurent Bonnafé, e il suo omologo Christian Sewing di Deutsche Bank (ETR:DBKGn), stanno puntando sulla crescita dei ricavi piuttosto che sulla riduzione dei costi per ottenere un adeguato rendimento per gli azionisti. La pausa dall'austerità del decennio passato potrebbe non durare.

Sia Bnp che Deutsche puntano a una crescita annuale dei ricavi superiore al 3,5%. Nel frattempo, Bonnafé prevede che i costi della banca francese aumenteranno in media dell'1,5% all'anno fino al 2025, mentre gli obiettivi di Sewing implicano che le spese principali del gruppo tedesco nel 2025 restino uguali a quelle dello scorso anno. La riduzione dei costi in rapporto ai ricavi consentirebbe a entrambe le banche di ottenere un rendimento del capitale proprio tangibile (Rote) superiore al probabile costo del capitale proprio del 10%.

L'aumento dei tassi di interesse può aiutare, ma solo entro un certo limite. Secondo la mediana delle stime elaborate da Refinitiv l'attività di prestito contribuirà a meno della metà dei ricavi di Bnp e Deutsche quest'anno. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, le banche dovranno anche convincere la clientela corporate e retail a contrarre più prestiti e aumentare l'attività di trading e investimenti. Lo sviluppo delle nuove attività pesa per ben oltre la metà dei 5 miliardi di euro di ricavi che Sewing spera che Deutsche possa ottenere entro il 2025. Bonnafé punta su una crescita ad un tasso annuo del 5% per le attività retail e commercial di Bnp.

Il pericolo è che l'inflazione elevata e la politica monetaria più restrittiva riducano l'interesse dei clienti per mutui e carte di credito. Il crollo dei mercati azionari peserà sulle commissioni di gestione patrimoniale e di private banking, mentre si è esaurito il flusso di consulenze per M&A e Ipo. Secondo i dati di Refinitiv, gli investitori si aspettano che Bnp e Deutsche abbiano un Rote rispettivamente del 9% e del 7% nel 2024, ben al di sotto delle loro ambizioni per l'anno successivo.

© Reuters. La sede della Banca Centrale Europea a Francoforte.   REUTERS/Kai Pfaffenbach

Per rimanere in corsa, Bonnafé e Sewing potrebbero doversi preparare a tagliare ancora i costi. Secondo i dati Refinitiv, quest'anno i costi di Bnp e Deutsche assorbiranno il 67% e il 75% dei rispettivi ricavi. La media delle componenti dell'indice Euro STOXX Banks ha un rapporto del 58%.

Colmare il divario potrebbe significare ridurre gli investimenti tecnologici e ridurre gli spazi per uffici e filiali. I costi per l'informatica, per l'utilizzo degli spazi e per le attrezzature hanno rappresentato insieme il 28% dei costi totali di Deutsche dal 2019. I salari e gli oneri sociali rappresentano la metà delle spese complessive di Deutsche e il 56% di Bnp. Il congelamento delle assunzioni, unito alle normali uscite di personale, potrebbe contribuire a ridurre queste cifre. La situazione economica potrebbero non lasciare altra scelta se non quella di prolungare l'austerità.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Andrea Mandalà)

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