MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue in calo in una seduta penalizzata dai timori per la crescita dei casi di coronavirus in Europa e per l'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato.
Le sorprese positive dai dati Pmi sulla crescita dell'attività economia della zona euro non sono riuscite a frenare le vendite sui listini continentali, con gli investitori che hanno rivolto l'attenzione alle pressioni inflazionistiche evidenziate dai rialzo di prezzi di acquisto e di vendita.
E, sempre sul fronte dell'inflazione, il membro del board della Bce Gabriel Makhlouf ha segnalato che se le attuali tendenze dovessero rivelarsi persistenti si renderà sempre più necessario un intervento di politica monetaria da parte della Banca centrale europea, anche se al momento i dati in arrivo non mostrano indicazioni in tal senso.
Intorno alle 16,35 l'indice FTSE Mib cede l'1,2%.
Tra i titoli in evidenza:
Telecom Italia (MI:TLIT) (TIM), in altalena, torna in deciso calo dopo il +30% incassato ieri. Il titolo, in ribasso del 2,2% a 0,4412 euro rimane sotto il prezzo di 0,505 euro della possibile Opa preannunciata da Kkr per rilevare il controllo del gruppo, e oggi ha risentito delle parole di Vivendi (PA:VIV) che ha detto di non aver intenzione di vendere la sua quota in Tim. "Il titolo è in balìa del flusso di notizie e di speculazioni, che spesso non trovano giustificazioni. Il mercato vorrebbe vederci più chiaro e fa una tara all'Opa di Kkr che al momento, di fatto, non c'è. In questo senso è anche difficile ipotizzare rilanci o contro-offerte, prima vediamo cosa farà Kkr", commenta un trader
Prese di beneficio sul lusso con Moncler (MI:MONC) LER in calo del 3,6%, così come, nell'automotive, su FERRARI (NYSE:RACE) che ritraccia di quasi il 4% dopo avere guadagnato il 5% circa nelle ultime due sedute.
Trascurate le banche con UniCreditin progresso dell'1,6% circa, a fronte di un indice settoriale europeo in lieve rialzo dello 0,6% circa. BPER (MI:EMII) sale dello 0,3%, mentre FINECOBANK (MI:FBK) (-2,7%) e MEDIOBANCA (MI:MDBI) (-2%) confermano la debolezza delle ultime sedute.
Rimbalza Nexi (MI:NEXII) (+1,6) dopo la recente debolezza, spunti al rialzo su Buzzi (MI:BZU), Atlantia (MI:ATL).
In rialzo Leonardo (+0,5%) grazie alle attese di sviluppi nei piani di cessione di Oto Melara e Wass, per le quali, secondo il Sole, sono in corsa FINCANTIERI (MI:FCT) (-0,8%), la franco-tedesca Knds e la tedesca Rheinmetall.
Eni (MI:ENI) sale dello 0,5% circa, in sintonia con il recupero del settore europeo in scia ai rialzi di prezzi del greggio dopo che la decisione degli Usa e di altri paesi consumatori di petrolio di rilasciare riserve per decine di milioni di barili di petrolio, nel tentativo di contenere l'aumento dei prezzi, è stata inferiore ad alcune aspettative.
Generali (MI:GASI) appena sotto la parità ma in recupero dalle perdite di giornata. Secondo una fonte a conoscenza della situazione, il gruppo triestino è in trattative con Credit Agricole (PA:CAGR) per acquistare La Medicale, specializzata nell'assicurazione sulla salute, e un'esclusiva potrebbe essere accordata prima della fine dell'anno
Crolla Juventus (MI:JUVE)(-8%), penalizzata dall'annuncio del prezzo dell'aumento di capitale da 400 milioni, con le azioni che tendono ad adeguarsi al valore del Terp.
(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Sabina Suzzi)