MILANO, 11 giugno (Reuters) - - Avvio pesante a Piazza Affari, e più in generale sui mercati europei, penalizzati dalle cupe prospettive economiche delineate ieri sera dalla Federal Reserve, che come nelle attese ha lasciato i tassi invariati, con la prospettiva che resteranno vicini allo zero almeno fino al 2022.
"I mercati sono dubbiosi su come procedere e, quindi, si realizza dopo il rally delle ultime sedute anche a seguito della decisione della Fed da cui non sono emerse novità. Direi che si tratta di vendite da book vuoti", osserva un trader.
La Fed ha promesso il proprio supporto per i prossimi anni all'economia sconvolta dagli effetti della pandemia e ha aggiunto che manterrà gli acquisti di bond come minimo agli attuali livelli.
Lo spread di rendimento fra titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si allarga intorno ai 189 punti base mentre, sul fronte delle materie prime, il Brent è in calo poco sopra i 40 dollari al barile.
Molto male le banche, penalizzate anche dall'incremento dello spread che pesa sui portafogli degli istituti di credito. In particolare, Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Ubi Banca (MI:UBI) cedono rispettivamente il 3,4% e il 3,5%. In un'intervista il presidente di Banca Imi Gaetano Micciché ha detto che Intesa è fiduciosa di potere superare le criticità sollevate dall'Antitrust sull'Ops su Ubi Banca e che non ha intenzione di apportare alcuna modifica all'offerta. Secondo indiscrezioni di stampa, Intesa potrebbe trasferire ulteriori 50-100 filiali a Bper (MI:EMII) che perde il 2,1%, già pesantemente colpita ieri, perché questa ipotesi potrebbe comportare un maggiore esborso da parte di Bper rispetto a quanto stimato fino a oggi.
In ribasso anche Unicredit (MI:CRDI) (-3,5%), Mediobanca (MI:MDBI) (-2,7%). Giù anche il risparmio gestito con Banca Mediolanum (MI:BMED) in calo del 3,2% e Azimut (MI:AZMT) del 2%.
Non c'è pace per il titolo Fca in flessione anche oggi con un -4,6%. Secondo quanto riferito da alcune fonti, Fiat Chrysler (MI:FCHA) e Peugeot Psa si trovano ad affrontare una lunga indagine antitrust della Ue dopo aver rifiutato di offrire concessioni per dissipare le preoccupazioni sulla loro prevista fusione da 50 miliardi di dollari.
Prosegue il flusso di vendite su Autogrill, presa di mira anche oggi con un calo del 3,9%. Da inizio anno il titolo cede il 44% circa, sensibile ai dati sul traffico autostradale e aeroportuale non solo in Italia per il recupero dei ricavi post lockdown. Giù anche Atlantia (MI:ATL)(-4,2%): ieri l'annuncio che il traffico sulla rete autostradale nella scorsa settimana è sceso del 30,4% su base annuale, mentre quello passeggeri su Aeroporti di Roma del 95,5%.
Vendite copiose anche su Tim (MI:TLIT) (-4%), nonostante la caratteristica difensiva del titolo.
Resilienti, invece, le utility come Snam (MI:SRG) che cede lo 0,67%, mentre è raccolta Italgas (MI:IG) (+0,8%) dopo l'annuncio della guidance per il 2020, che recepisce gli impatti del Covid-19, con un obiettivo di ricavi superiore a 1,3 miliardi e un Ebitda fra 960-980 milioni.