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Borsa Milano positiva, forte Atlantia, bene Campari, giù editoriali

Pubblicato 15.05.2020, 13:55
Aggiornato 15.05.2020, 14:00
© Reuters.

MILANO, 15 maggio (Reuters) -

Piazza Affari è ben impostata per un rimbalzo quest'oggi, dopo due sedute consecutive negative in cui l'indice delle blue chip ha perso il 4% circa, grazie ai dati dati economici cinesi che mostrano una ripresa rispetto allo shock provocato dal coronavirus: la produzione industriale ad aprile è cresciuta per la prima volta quest'anno, mettendo a segno un aumento tendenziale del 3,9% rispetto alla mediana delle attese Reuters che prospettava un incremento di 1,5%.

Tuttavia all'ottimismo per questi dati, che fanno ben sperare nel momento in cui molti Paesi stanno riavviando le attività post lockdown, si contrappongono le nuove tensioni Usa-Cina. E di questo ne stanno risentando i futures sugli indici Usa al momento negativi

"Oggi è una seduta di generale rimbalzo. Vediamo come apriranno gli Stati Uniti nel pomeriggio", osserva un trader.

Quanto alle materie prime, i prezzi salgono sui segnali di maggiore domanda dalla Cina. I futures sul Brent si attestano sopra i 31 dollari al barile.

Poco mosso lo spread del rendimento fra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi intorno ai 235 punti base.

Balzo di Atlantia (MI:ATL) che segna un rialzo intorno al 3,7%. Il titolo ha iniziato a salire a seguito della notizia di un ritorno alla libera circolazione in tutto il Paese a partire dal 3 giugno, secondo una bozza di decreto vista da Reuters, salvo specifiche restrizioni locali, e da lunedì prossimo all'interno delle singole regioni. Questo comporterà una ripresa del traffico autostradale, dopo oltre due mesi di lockdon che hanno portato a una drastrica riduzione dei pedaggi autostradali. "Se dal 3 giugno ci si potrà spostare lo si farà soprattutto in auto e quindi il titolo sale", osserva un trader. Già la scorsa settimana Auostrade per l'Iralia aveva reso noto i dati sul traffico in contrazione del 57,2% che si confrontano con -72,6% della settimana precedente, pari a un crollo del 39% da inizio anno.

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Per restare nel settore forte anche Astm (+4,7%) anche a seguito delle indicazioni operative fornite: traffico in calo 20,7% nel primo trimestre e dell'80% ad aprile, ma in recupero nelle prime settimane di maggio a -62,5%.

In recupero Exor (MI:EXOR) (+3,1%) dopo il tonfo delle ultime due sedute quando la francese Covea si è ritirata dall'acquisto di PartnerRE, operazione da 9 miliardi di dollari. Fiat Chrysler (MI:FCHA) guadagna il 2,55% dopo i recenti ribassi. MF scrive che Fca Italy, la società operativa del Lingotto con sede in Italia (è l'azienda a cui fanno capo le fabbriche nel Paese), avrebbe messo in moto le macchine per richiedere la garanzia dello Stato italiano su prestiti per circa 6,5 miliardi, a valere sul plafond gestito da Sace.

Contrastate le banche con le big Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Unicredit (MI:CRDI) in rialzo rispettivamente dello 0,6% e in calo dello 0,9%. Mediobanca (MI:MDBI) poco mossa.

Cambia marcia Tod's (MI:TOD) in calo del 2% dopo l'annuncio che il gruppo del lusso italiano ha chiuso il primo trimestre con vendite in calo di quasi il 30%.

Petroliferi raccolti con Saipem (MI:SPMI) cedente, ma Tenaris (MI:TENR) ed Eni (MI:ENI) in salita fra l'1% e lo 0,6%.

Rimbalza Leonardo (+1,6%) dopo il brusco calo di ieri, penalizzato dalla decisione di Morgan Stanley (NYSE:MS) di tagliare il prezzo obiettivo a 6,4 euro da 6,75 euro precedente.

Diasorin (MI:DIAS) balza dell'1,6% a 180 euro, poco sotto i massimi storici toccati ieri a 180,9 euro, sempre sulle attese per gli sviluppi dei test sierologici per i quali ha aumentato la capacità produttiva da 5 a 10 milioni al mese, ottenendo anche il via libera per la vendita di questi test in Canada.

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Infine, ben comprate anche Campari (MI:CPRI) (+4,4%) sulla scia di Barclays (LON:BARC) che ha aumentato il prezzo obiettivo a 8 euro da 6,4 euro precedente e Tim (MI:TLIT) (+1,9%).

Male il settore dell'editoria con Mondadori (MI:MOED) in flessione del 4,3% dopo i risultati del trimestre. Secondo un primario broker italiano, "sono risultati deboli come nelle attese con le incertezze che restano sul resto dell'anno". Giù anche Mediaset (MI:MS) che cede l'1,9%.

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