Piazza Affari è partita debole per poi recuperare terreno e passare in positivo, in balia dell'evoluzione dei rapporti fra governo italiano e Commissione Ue -- che ha ritenuto giustificata l'apertura di una procedura d'infrazione contro Roma per debito eccessivo -- e la notizia societaria della notte sul ritiro dell'offerta di fusione con Renault (PA:RENA) da parte di Fca (MI:FCHA).
Poco mosse le BANCHE, sensibili al tema dello spread sui rendimenti fra i titoli di stato decennali italiani e tedeschi in restringimento rispetto a ieri. UNICREDIT (MI:CRDI) sale dello 0,5%, INTESA SP (MI:ISP) cede lo 0,2%. Attese per l'incontro della Bce da cui potrebbero arrivare indicazioni su un nuovo Ltro.
Vendite su FCA dopo lo stop all'offerta per Renault con un calo dell'1,7%, in recupero dai minimi. La holding EXOR (MI:EXOR) perde lo 0,5%. Va peggio alla società francese che arretra del 7,6%. Il settore auto europeo perde lo 0,95%. "Il titolo per ora risente della notizia del ritiro. In realtà, Fca vuole muoversi e fare qualche accordo e questa aspettativa resta. Bisogna vedere se ci saranno arbitraggi con le azioni Renault", osserva un broker.
Ben raccolta anche oggi SAIPEM (MI:SPMI) che sale dell'1,5% sulla scia dell'annuncio di un contratto in Mozambico, che prevede una quota per il gruppo italiano di 6 miliardi di dollari. "Si tratta di una commessa enorme che dovrebbe fare bene al titolo", osserva un broker.
NEXI sale dello 0,8%. Il titolo entrerà a fare parte dell'indice Ftsemib a partire dal prossimo 24 giugno, mentre a uscire dall'indice dei principali titoli quotati è BANCA GENERALI (MI:GASI) che perde lo 0,34%.
Fra i minori strappa TERNIENERGIA con un balzo superiore al 12%. Oggi la società ha reso noto di avere sottoscritto i contratti per la cessione di 22 impianti fotovoltaici con Mareccio Energia.
(Giancarlo Navach)