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Borsa Milano positiva, guarda a negoziato Ucraina, bene Tim, banche, realizzi Leonardo

Pubblicato 14.03.2022, 17:06
© Reuters. Una donna davanti l'ingresso della Borsa di Milano. REUTERS/Flavio Lo Scalzo/

MILANO (Reuters) - L'intonazione si conferma positiva anche nel pomeriggio a Piazza Affari e trova sponda nell'avvio al rialzo degli indici di Wall Street.

L'attenzione degli investitori è sempre rivolta agli sviluppi dei colloqui per raggiungere una tregua in Ucraina nonostante la recrudescenza degli attacchi russi nelle ultime ore.

Ripiega il prezzo del petrolio con il Brent che scende dell'8% circa a 103 dollari al barile.

Sui mercati c'è attesa anche per il prossimo rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed con il consensus degli analisti su un ritocco dello 0,25%.

"Mercati positivi, vediamo se reggono. E' tutto legato alle attese sui negoziati per porre fine alla guerra", osserva un trader.

Intorno alle 16,30 l'indice FTSE Mib guadagna l'1,9%. Volumi molto contenuti intorno ai 2 miliardi di euro.

Tra i titoli in evidenza:

Riflettori su Telecom Italia (MI:TLIT) con le ordinarie in rialzo del 6% dopo uno strappo in avvio intorno all'8% e le risparmio a +6,2%. Ieri sera il cda ha dato mandato all'AD e al presidente di esplorare quanto sia "attraente e concreta" una possibile offerta di acquisto da parte del fondo americano Kkr. "Sembra che riparta la strada verso Kkr e questo crea valore per Tim. Va detto che il titolo è sui minimi storici ed è sensibile alla speculazione legata al prezzo di una possibile Opa", dice un trader. Secondo Banca Akros, "aumentano le probabilità (di recente piuttosto basse) che l'offerta sarà alla fine finalizzata".

Si sgonfia il rialzo di Leonardo, vittima di realizzi, dopo la recente corsa dovuta ai risultati del 2021 e alla guidance per l'anno e al contesto geopolitico che porta un aumento delle spese militari per l'invasione dell'Ucraina. Gli analisti di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) hanno confermato la raccomandazione "Add" con un nuovo prezzo obiettivo a 10,7 euro da 8,2 euro precedente.

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Allungano le banche. Fra le big, molto toniche Intesa Sanpaolo e Unicredit (MI:CRDI) in crescita rispettivamente del 4,8% e del 3,9%. Forti anche Bper (MI:EMII) (+4,9%) e Pop Sondrio in crescita del 4,5%. Gli istituti di credito sono stati pesantemente colpiti dalla lettera di recente a causa della crisi globale dei mercati e quindi oggi beneficiano di ricoperture.

Fra i petroliferi Saipem (MI:SPMI) guadagna lo 0,5%. Venerdì sera la oil service controllata da Eni (MI:ENI) e Cdp ha posticipato al 24 marzo dal 15 marzo il consiglio di amministrazione per la revisione del piano strategico 2022-2025 con relativa manovra di supporto finanziario e patrimoniale. Secondo il broker Bestinver, "si tratta di una notizia neutrale poiché il rinvio del piano alla prossima settimana non mette in dubbio l'impegno da parte di Eni e Cdp e delle banche di sostenere la società in questa fase di crisi finanziaria".

Si rafforza Saras (MI:SRS) dopo i conti 2021.

Forte Juventus (MI:JUVE) (+5,4%) dopo la vittoria contro la Sampdoria sabato scorso che consolida la posizione dei bianconeri nella corsa alla Champions League.

In uno scenario di rialzo dei tassi e con i mercati azionari in recupero viene meno l'appeal sulle utility regolate che oggi ripiegano: Snam (MI:SRG) in flessione dell'1,2%, piatte Terna (MI:TRN) e Italgas (MI:IG), A2A (MI:A2) cede lo 0,2%.

Infine, spunti anche sui titoli ex Mediaset (MI:MFEB), Mfe B (+5,6%) e Mfe A (+2,6%) dopo le indiscrezioni di Bloomberg secondo cui starebbe valutando il delisting di Mediaset Espana con un'offerta sulle minorities. Il titolo spagnolo è stato sospeso dalle contrattazioni della Borsa di Madrid. Gli analisti di Intesa Sanpaolo scrivono nel daily che "uno scenario di questo tipo riporterebbe in auge il progetto di una fusione fra le attività italiane e spagnole abbandonato a giugno 2020 per l'opposizione di Vivendi (PA:VIV). Sulla base dell'ultima chiusura di Mediaset Espana (5 euro), il flottante vale 694 milioni. Non escludiamo che nel caso di un'offerta, Mfe possa incentivare la conversione delle azioni con un dividendo speciale e/o con un buyback".

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(Giancarlo Navach, editing Gianluca Semeraro)

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