MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue tonica, sostenuta come il resto d'Europa dai titoli dell'energia e dai bancari, in un clima che resta comunque complessivamente prudente per i timori legati all'andamento dell'inflazione.
Il rally del greggio che spinge oggi il settore oil sull'azionario alimenta infatti nuove preoccupazioni per i costi dell'energia e per la futura politica monetaria delle banche centrali.
Secondo un trader, prosegue il trend positivo che va avanti da sei sedute anche se i volumi sono molto contenuti in vista del lungo ponte pasquale che inizierà con la chiusura dei mercati giovedì prossimo.
Intorno alle 16,20 il Ftse Mib sale dello 0,48%. Volumi moderati intorno a 1,4 miliardi di euro.
Tra i titoli in evidenza:
Brillano in tutta Europa i titoli dell'energia dopo che l'Arabia Saudita e altri produttori di petrolio dell'Opec+ hanno annunciato ieri a sorpresa ulteriori tagli alla produzione di greggio per circa 1,16 milioni di barili al giorno, causando un immediato rialzo dei prezzi del greggio. SAIPEM (BIT:SPMI) estende il rialzo a +5,2%, TENARIS (BIT:TENR) a +4,7%, ENI (BIT:ENI) +4,5%. L'indice del comparto oil italiano balza del 3,3%.
Ben raccolte anche le banche (+1,4%, in linea con l'Europa), tra cui spicca UNICREDIT (BIT:CRDI) intorno a +3,3% nel giorno di avvio della prima tranche del piano di buyback. Secondo un trader il settore beneficia della prospettiva di aumento dei tassi di interesse alla luce della pressione inflativa del rincaro del petrolio. Più lenta INTESA SP (BIT:ISP) a +0,5%.
La risalita dei rendimenti dei titoli di stato decennali annulla i rialzi iniziali delle utility, in diretta competizione con i bond. SNAM (BIT:SRG) cede lo 0,5%, cedente anche TERNA (BIT:TRN). Fiacco il settore auto, con IVECO in fondo al gruppo a oltre -2%.
Fuori dal paniere, corre SECO, in rialzo del 9,3% a 4,972 euro dopo l'annuncio dell'ingresso di un nuovo socio, che diventa azionista di riferimento della società di informatica per lo più tramite un aumento di capitale riservato a 4,69 euro per azione.
OLIDATA, al suo rientro in borsa, debutta con un prezzo di 0,184 euro, per poi finire in asta. Rispetto all'ultimo prezzo di 7 anni fa, prima della sospensione, il rialzo sarebbe del 19,5% circa.
(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)