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Borsa Milano, vendite con Europa su incertezza Brexit, pesanti banche

Pubblicato 10.06.2016, 17:54
© Reuters. Unicredit bank logo is seen on a banner downtown Milan
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MILANO (Reuters) - Proseguono le vendite a Piazza Affari nell'ultima seduta della settimana in un mercato che conferma il clima di avversione al rischio in vista del voto del 23 giugno sulla Brexit e che alimenta le vendite sui bancari.

"Molti si avvicino al referendum inglese in modo cauto. I grandi asset manager a livello globale tagliano sull'equity proprio in vista del voto", commenta un trader secondo cui non ci sono motivi particolari che spingono le vendite sui bancari, oltre al clima generale di mercato.

"L'incertezza sulla Brexit pesa sempre di più", aggiunge un altro trader.

** Alle 13,00 circa l'indice FTSE Mib cede il 2,4% e l'ALL SHARE il 2,26%%. In Europa il benchmark FTSEurofirst300 arretra dell'1,7%.

** Il paniere delle blue chip italiano è trascinato al ribasso dal comparto bancario che perde il 3,3%, peggio di quello europeo, in ribasso del 2,5%

** Tra i peggiori BPM (MI:PMII) e BPER (MI:EMII) perdono circa il 5%, UBI (MI:UBI) e MPS (MI:BMPS) oltre il 4%. UNICREDIT (MI:CRDI) -4% ai nuovi minimi da fine luglio sull'allungarsi dei tempi per la scelta del nuovo Ceo che sostituirà Federico Ghizzoni.

Oggi in un'intervista a Il Sole 24 Ore il presidente Giuseppe Vita ha dichiarato che è possibile che la scelta non arrivi prima di fine luglio. "Quindi in un tempo più lungo di quanto sperasse il mercato", commenta Equita Sim.

** Sempre tra i bancari CREDEM debole (-2,2%) ma meglio del settore senza risentire della notizia sull'uscita a sorpresa del DG Adolfo Bizzocchi che lascerà il suo incarico al vice-direttore Nazzareno Gregori, in quanto una scelta che garantisce la continutà delle strategie aziendali.

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** Seduta pesante per UNIPOL (MI:UNPI), in ribasso del 4,4% con volumi vivaci, già in linea con quelli media di una intera seduta, anche se dalle sale operative non vengono segnalati motivi specifici per le vendite.

** Limitano i ribassi energetici e petroliferi poco colpiti dal ritracciamento dei prezzi del greggio. TENARIS (MI:TENR) cede lo 0,8% e ENI (MI:ENI) l'1% circa.

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