Investing.com - I mercati azionari asiatici sono in calo questo venerdì, con i dati economici misti provenienti dalla Cina che pesano sul sentimento dei mercati insieme ai timori sul sentimento dei consumatori.
Alla chiusura degli scambi asiatici, l’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,06%, in Australia, l’indice ASX/200 ha segnato -0,49%, mentre in Giappone, il Nikkei 225 è sceso dello 0,9%.
I dati ufficiali di ieri hanno mostrato che l’PCE in Cina è sceso inaspettatamente ad ottobre, in calo dello 0,1% dopo un aumento dello 0,3% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto che l’inflazione dei prezzi al consumo salisse dello 0,1% ad ottobre.
Un secondo report ha mostrato che la produzione industriale in Cina è salita del 9,6% lo scorso mese, più del previsto aumento del 9,4%, ed in seguito ad un aumento del 9,2% a settembre.
Il sentimento dei mercati continua a risentire dei timori sullo scoglio fiscale, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe interferire sulla crescita USA e sulla crescita globale.
A Tokyo il Nikkei è sceso, a causa dei timori sul rischio di una recessione della principale economia mondiale.
Il produttore software Trend Micro è sceso del 4,49% nelle aspettative che gli utili del terzo trimestre possano indebolirsi dopo aver mostrato un calo del 17,2% su base annua nel terzo trimestre.
Al rialzo Nippon Telegraph & Telephone che ha segnato 4,20% dopo che l’operatore di telefonia fissa ha diffuso la previsione del piano di gestione per il prossimo anno.
La Borsa di Hong Kong è anch’essa al ribasso, a causa delle perdite dei comparti finanziario e degli energetici.
La China Construction Bank and ed il colosso Petrochina hanno segnato i maggiori ribassi, con I titoli in calo dello 0,86% e dello 0,58%.
Intanto Lenovo ha segnato +5,47% in seguito agli utili del secondo trimestre, mentre ZTE ha segnato +2,09%.
I mercati australiani sono in calo, in seguito alla decisione della Reserve Bank of Australia di abbassare la previsione dei crescita relativa al 2013 al 2,75%.
I giganti Rio Tinto e BHP Billiton hanno segnato i rispettivi ribassi dell’1,11% e dello 0,61%.
I titoli del produttore di macchinari per il movimento terra Emeco Holdings hanno segnato un crollo del 16,94% dopo che l’azienda ha dichiarato l’utilizzo è in calo in Australia per via del calo dell’attività mineraria.
I futures degli indici di borsa europei puntano ad un’apertura positiva, nei tentativi di raggiungimento di un accordo per la Grecia.
I futures EURO STOXX 50 hanno segnato un aumento dello 0,57%, in Francia, i futures CAC 40 hanno segnato +0,47%, i futures FTSE 100 hanno segnato +0,26%, mentre in Germania i futures del DAX hanno segnato un aumento dello 0,44%.
Nel corso della giornata Francia e Italia rilasceranno i dati sulla produzione industriale.
Alla chiusura degli scambi asiatici, l’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,06%, in Australia, l’indice ASX/200 ha segnato -0,49%, mentre in Giappone, il Nikkei 225 è sceso dello 0,9%.
I dati ufficiali di ieri hanno mostrato che l’PCE in Cina è sceso inaspettatamente ad ottobre, in calo dello 0,1% dopo un aumento dello 0,3% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto che l’inflazione dei prezzi al consumo salisse dello 0,1% ad ottobre.
Un secondo report ha mostrato che la produzione industriale in Cina è salita del 9,6% lo scorso mese, più del previsto aumento del 9,4%, ed in seguito ad un aumento del 9,2% a settembre.
Il sentimento dei mercati continua a risentire dei timori sullo scoglio fiscale, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe interferire sulla crescita USA e sulla crescita globale.
A Tokyo il Nikkei è sceso, a causa dei timori sul rischio di una recessione della principale economia mondiale.
Il produttore software Trend Micro è sceso del 4,49% nelle aspettative che gli utili del terzo trimestre possano indebolirsi dopo aver mostrato un calo del 17,2% su base annua nel terzo trimestre.
Al rialzo Nippon Telegraph & Telephone che ha segnato 4,20% dopo che l’operatore di telefonia fissa ha diffuso la previsione del piano di gestione per il prossimo anno.
La Borsa di Hong Kong è anch’essa al ribasso, a causa delle perdite dei comparti finanziario e degli energetici.
La China Construction Bank and ed il colosso Petrochina hanno segnato i maggiori ribassi, con I titoli in calo dello 0,86% e dello 0,58%.
Intanto Lenovo ha segnato +5,47% in seguito agli utili del secondo trimestre, mentre ZTE ha segnato +2,09%.
I mercati australiani sono in calo, in seguito alla decisione della Reserve Bank of Australia di abbassare la previsione dei crescita relativa al 2013 al 2,75%.
I giganti Rio Tinto e BHP Billiton hanno segnato i rispettivi ribassi dell’1,11% e dello 0,61%.
I titoli del produttore di macchinari per il movimento terra Emeco Holdings hanno segnato un crollo del 16,94% dopo che l’azienda ha dichiarato l’utilizzo è in calo in Australia per via del calo dell’attività mineraria.
I futures degli indici di borsa europei puntano ad un’apertura positiva, nei tentativi di raggiungimento di un accordo per la Grecia.
I futures EURO STOXX 50 hanno segnato un aumento dello 0,57%, in Francia, i futures CAC 40 hanno segnato +0,47%, i futures FTSE 100 hanno segnato +0,26%, mentre in Germania i futures del DAX hanno segnato un aumento dello 0,44%.
Nel corso della giornata Francia e Italia rilasceranno i dati sulla produzione industriale.