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Borse asiatiche in calo, timori per la questione fisco USA, Nikkei-0,9%

Pubblicato 09.11.2012, 08:40
Aggiornato 09.11.2012, 08:41
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Investing.com - I mercati azionari asiatici sono in calo questo venerdì, con i dati economici misti provenienti dalla Cina che pesano sul sentimento dei mercati insieme ai timori sul sentimento dei consumatori.

Alla chiusura degli scambi asiatici, l’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,06%, in Australia, l’indice ASX/200 ha segnato -0,49%, mentre in Giappone, il Nikkei 225 è sceso dello 0,9%.

I dati ufficiali di ieri hanno mostrato che l’PCE in Cina è sceso inaspettatamente ad ottobre, in calo dello 0,1% dopo un aumento dello 0,3% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto che l’inflazione dei prezzi al consumo salisse dello 0,1% ad ottobre.

Un secondo report ha mostrato che la produzione industriale in Cina è salita del 9,6% lo scorso mese, più del previsto aumento del 9,4%, ed in seguito ad un aumento del 9,2% a settembre.

Il sentimento dei mercati continua a risentire dei timori sullo scoglio fiscale, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe interferire sulla crescita USA e sulla crescita globale.

A Tokyo il Nikkei è sceso, a causa dei timori sul rischio di una recessione della principale economia mondiale.

Il produttore software Trend Micro è sceso del 4,49% nelle aspettative che gli utili del terzo trimestre possano indebolirsi dopo aver mostrato un calo del 17,2% su base annua nel terzo trimestre.

Al rialzo Nippon Telegraph & Telephone che ha segnato 4,20% dopo che l’operatore di telefonia fissa ha diffuso la previsione del piano di gestione per il prossimo anno.

La Borsa di Hong Kong è anch’essa al ribasso, a causa delle perdite dei comparti finanziario e degli energetici.

La China Construction Bank and ed il colosso Petrochina hanno segnato i maggiori ribassi, con I titoli in calo dello 0,86% e dello 0,58%.

Intanto Lenovo ha segnato +5,47% in seguito agli utili del secondo trimestre, mentre ZTE ha segnato +2,09%.

I mercati australiani sono in calo, in seguito alla decisione della Reserve Bank of Australia di abbassare la previsione dei crescita relativa al 2013 al 2,75%.

I giganti Rio Tinto e BHP Billiton hanno segnato i rispettivi ribassi dell’1,11% e dello 0,61%.

I titoli del produttore di macchinari per il movimento terra Emeco Holdings hanno segnato un crollo del 16,94% dopo che l’azienda ha dichiarato l’utilizzo è in calo in Australia per via del calo dell’attività mineraria.

I futures degli indici di borsa europei puntano ad un’apertura positiva, nei tentativi di raggiungimento di un accordo per la Grecia.

I futures EURO STOXX 50 hanno segnato un aumento dello 0,57%, in Francia, i futures CAC 40 hanno segnato +0,47%, i futures FTSE 100 hanno segnato +0,26%, mentre in Germania i futures del DAX hanno segnato un aumento dello 0,44%.

Nel corso della giornata Francia e Italia rilasceranno i dati sulla produzione industriale.

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