(Reuters) - Seduta in rosso per l'azionario europeo, sotto pressione a causa del ribasso di Piazza Affari che sconta l'impatto delle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, nella giornata in cui la Bce porterà a termine il primo rialzo dei tassi di interesse in oltre un decennio.
Draghi ha confermato le proprie dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo che Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle hanno ritirato il proprio sostegno all'esecutivo durante il voto di fiducia di ieri.
L'esito più probabile della crisi politica sembra essere una tornata elettorale anticipata a settembre o ottobre. Alle 11,00 il FTSE MIB perde il 2,03%, estendendo il ribasso su base annuale al 24%.
L'indice delle banche italiane, che più di altri risente della crisi politica, perde il 5,9%, con Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:CRDI) in ribasso di oltre il 7% ciascuno.
Nel frattempo lo STOXX 600 perde lo 0,37%, in vista della riunione della Bce, prevista per le 14,30. Gli investitori sono ansiosi di sapere se la banca centrale approverà un incremento di 50 punti base, più ampio del previsto, con l'inflazione che ha raggiunto livelli record.
Ci si attende anche un impegno deciso della Bce per lo strumento anti-frammentazione, soprattutto perché la crisi politica in Italia ha visto un ulteriore incremento dello spread tra Btp e bund tedeschi.
Queste preoccupazioni hanno compensato il leggero sollievo legato alla crisi delle forniture energetiche, dato che il gas russo ha ripreso a fluire attraverso il Nord Stream 1, il più grande gasdotto tra la Russia e la Germania, al 40% della capacità precedente, dopo una manutenzione programmata durata 10 giorni.
Mentre i prezzi del petrolio calano a causa delle preoccupazioni sulla domanda, i produttori di greggio sono stati tra i principali trascinatori dello STOXX 600. [O/R]
Tra i singoli titoli, male Electrolux che perde il 7,68%, dopo aver disatteso le attese per il secondo trimestre, a causa di problemi alla catena di approvvigionamento e di una perdita per le attività in America settentrionale.
Bene invece la svizzera Abb che guadagna lo 0,77% grazie alla valutazione positiva sul resto del 2022, dopo aver registrato un aumento del 20% degli ordini nel secondo trimestre.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)