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Borse europee in ribasso, l’inflazione tedesca resta alta, attesi verbali Fed

Pubblicato 22.02.2023, 10:00
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Di Peter Nurse 

Investing.com - I listini europei sono in discesa questo mercoledì, gli investitori assimilano i dati elevati sull’inflazione tedesca ed altre trimestrali in attesa della pubblicazione dei verbali dell’ultimo vertice della Federal Reserve.

Al momento della scrittura, l’indice DAX in Germania scende dello 0,8%, il CAC 40 in Francia dello 0,8%, mentre l’indice FTSE 100 nel Regno Unito segna -1%.

I prezzi al consumo in Germania sono saliti dell’1,0% sul mese a febbraio, dopo essere scesi dello 0,8% il mese prima, e il dato annuale è balzato dell’8,7%, sopra l’8,6% di gennaio.

Su base armonizzata, in confronto ad altri paesi UE, l’inflazione è aumentata del 9,2% sull’anno a gennaio e dello 0,5% sul mese.

Nel corso della seduta sono attesi i dati sull’inflazione italiana, che dovrebbe essere rimasta a due cifre su base annua.

La Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde la scorsa settimana ha detto chiaramente che la banca alzerà i tassi di interesse di un altro mezzo punto il mese prossimo e, con i prezzi nella regione che restano elevati, sono probabili altri aumenti.

Goldman Sachs in una nota di questa settimana ha scritto che si aspetta tre aumenti dei tassi di interesse della BCE quest’anno (a marzo, maggio e giugno), con un tasso terminale al 3,5%, rispetto alla stima precedente del 3,25%.

Nel corso della giornata, sono attesi i verbali del vertice della Fed di questo mese e saranno seguiti con attenzione alla ricerca di segnali su quanto i policymaker USA si aspettano che salgano i tassi di interesse.

Stamane, la Reserve Bank of New Zealand ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base al 4,75%, il livello più alto da fine 2008, ed ha segnalato altri aumenti a causa dell’inflazione alta.

Rio Tinto (LON:RIO) scende dell’1,4% dopo aver più che dimezzato il dividendo, riportando un pesante calo dei profitti annui, con i prezzi del minerale di ferro scesi a causa della domanda più lenta, in particolare dalla Cina.

Il titolo Lloyds (LON:LLOY) crolla del 2% malgrado la banca britannica abbia alzato le previsioni 2023 e il dividendo, annunciando un riacquisto azioni da 2 miliardi di sterline.

Danone (EPA:DANO) balza del 2% grazie alla crescita delle vendite più forte del previsto nell’ultimo trimestre del 2022.

Il titolo Stellantis (EPA:STLAM) segna +2,2% dopo aver registrato un profitto annuale migliore delle attese ed annunciato un nuovo programma di riacquisto azioni per il 2023.

I prezzi del petrolio scendono nei timori che dei tassi di interesse più alti peseranno sull’attività economica negli USA, il più grande consumatore al mondo, e quindi sulla domanda di carburante.

I dati sulle scorte di greggio statunitensi dell’American Petroleum Institute, che arriveranno con un giorno di ritardo, sono attesi nel corso della seduta e dovrebbero rivelare un altro aumento, esacerbando le preoccupazioni per la domanda.

Al momento della scrittura, i future del greggio USA scendono dell’1,3% a 75,40 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va giù dell’1,1% ad 82,17 dollari. 

Intanto, i future dell’oro rimangono invariati a 1.842,35 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD è poco mossa a 1,0646.

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