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Borse indecise, inflazione Usa darà il tono ai mercati

Pubblicato 10.08.2022, 09:21
Aggiornato 10.08.2022, 10:28
© Reuters

Di Alessandro Albano

Investing.com - Mercati europei a due velocità in vista del rilascio dell'inflazione statunitense per il mese di luglio, con il consenso raccolto da Investing.com che prevede un aumento del +8,7% y/y dal +9,1% di giugno.

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Previsto in accelerazione l'IPC core al +6,1% da un aumento del 5,9% registrato a giugno sempre su base annuale.

Previsioni in linea con quanto accaduto in Europa, con prezzi al consumo leggermente rallentati in Italia al +7,9% dal precedente 8,0% a/a e in Germania al 7,5% dal 7,6% di giugno.

"È impossibile sfuggire al fatto che il rapporto sull'inflazione ha frenato i mercati questa settimana", scrive in una nota Craig Erlam, senior market analyst per UK & EMEA di Oanda.

Secondo l'esperto, "c'è chiaramente un disperato desiderio di essere più ottimisti riguardo alle prospettive", e questo "è evidente dall'entità della ripresa già osservata nei mercati azionari nonostante ci sia apparentemente poco da festeggiare".

Il rapporto sull'occupazione di venerdì scorso, successivo al commento della Fed, ha lasciato una certa insicurezza tra gli investitori che ora si aspettano una Fed data-driven e aggressiva sui tassi allo stesso momento.

"Non credo sia un'esagerazione dire che il numero di inflazione di oggi potrebbe dare il tono ai mercati per il resto del mese", aggiunge Erlam, secondo cui un numero inferiore al previsto "potrebbe essere un importante vento in poppa per i mercati, mentre qualsiasi cosa intorno o al di sopra della lettura di giugno potrebbe innescare una grande inversione di rischio".

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Nel contesto Fed, spiega l'analista, il dibattito si è spostato "ad aumenti da 75 o 100 punti base, con +50 pb rimasti nello specchietto retrovisore".

Intanto in Cina, uno dei pochi paesi senza un problema di inflazione al consumo, l'IPC è aumentato del 2,7% annuale a luglio dal 2,9% del mese precedente con indice core colpito dalla debolezza della domanda interna e dalla politica "zero Covid" del governo di Pechino.

Per Erlam, i lockdown hanno messo "fuori portata l'obiettivo di crescita", mentre il calo dei prezzi del carburante e delle materie prime ha contribuito "al calo più marcato dell'indice IPP, mantenendo la pressione sulla politica monetaria della PBoC che ora potrebbe lasciare spazio ad un ulteriore allentamento".

Ultimi commenti

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se le borse sono così indecise vuol dire che non penso arriveranno buone notizie sugli usa cmq speriamo
Non lo sanno. Per questo sono indecisi i mercati
sono le 11, gli indici sono  ai massimi di mattinata apro un sell sul Nasdaq ed uno sul Dax, 25 punti di stop loss....vediamo....
inutile. Basta aspettare le 14.30 per entrare meglio
 proprio del casso....ho provato....!
 certo ho provato .....male !!
"c'è chiaramente un disperato desiderio di essere più ottimisti riguardo alle prospettive", e questo "è evidente dall'entità della ripresa già osservata nei mercati azionari nonostante ci sia apparentemente poco da festeggiare. L'ottimismo è il sale della vita, ma l'ottusità può far del male. Io da sempre sono semplicemente realista, e con tutto il realismo possibile in base ai miei studi con questa inflazione dovremmo convivere per almeno altri 3 anni. Le banche centrali se vorranno riassorbirla dovranno lavorare molto e non certo solamente con i tassi: c'è un'arma migliore che per il momento mi pare non voglia usare, e posso anche capirne i motivi: vendite di mercato aperto, buttando sul mercato parte di quei titoli che hanno in pancia: per il momento si sono proposti di non rinnovarli ma cambia poco perchè non vai a drenare liquidità in questo modo.
su questo mi trovi d'accordo
Così facendo i titoli di stato italiani ritorneranno sotto speculazione come nel 2011. Io sono dell'idea che se gli stipendi non aumenteranno, i prezzi delle materie prime saranno destinati a calare e di conseguenza i prezzi dei prodotti.
 credo che la questione italia vada risolta altrove con altri mezzi: non può certo *****ad essere un impedimento delle banche centrali mondiali nella loro discrezionale politica monetaria. Quello che lei sostiene Cristian è semplicemente recessione in un ottica di teoria marginalista: con gli stipendi che non tengono il potere d'acquisto la domanda diminuisce e quindi si entra in recessione: questa è statica comparata e come tutte le analisi di statica soffrono dal lato delle tendenze di periodo. Il problema è che l'offerta non tiene il passo della domanda, quindi lavorare sul lato domanda sperando di raffreddare l'economia e da qui l'inflazione potrebbe non essere sufficiente. Con un offerta data, il calo della domanda necessario per raffreddare l'economia potrebbe essere ingente. Leggi i dati: con tassi d'interesse in veloce aumento, e l'economia in recessione, l'occupazione continua sopra il suo livello naturale: questo significa che non basta lavorare solo sulla domanda
Credete che l'inflazione usa oggi si abbasserà? Difficile
Secondo me in USA l'inflazione si manterrà alto ma dopotutto è quello che vogliono, in USA in questo momento non hanno interesse a minimizzare l'inflazione oramai hanno preso la loro decisione di voler aumentare i tassi anche a costo di entrare in recessione lo hanno già detto e lo faranno.
Prezzi che rallentano in Italia??? Magari nei vostri sogni!!! Questo la dice lunga come sia falso il calcolo dell'inflazione, la vera inflazione è di gran lunga più alta di quello che ci viene detto.
 o diversi pesi; il calcolo dell'inflazione risponde a delle statistiche precise.
 appunto vuoi mettere quanto pesa il PETROLIO (Benzina) ed il GAS che influiscono su tutta l'economia in larga scala ??? In ci prendiamo in giro per favore, poi sai cosa c'è ognuno è libero di credere quel che vuole e farsi fregare come vuole credendo alle favole.
 appunto vuoi mettere quanto pesa il PETROLIO (Benzina) ed il GAS che influiscono su tutta l'economia in larga scala ??? In ci prendiamo in giro per favore, poi sai cosa c'è ognuno è libero di credere quel che vuole e farsi fregare come vuole credendo alle favole.
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