Investing.com - I titoli azionari statunitensi sono saliti grazie al calo dei rendimenti del Tesoro, mentre gli investitori attendono la pubblicazione dei verbali della riunione di settembre della Federal Reserve.
Al momento della scrittura il Dow Jones Industrial Average era in rialzo di 101 punti, pari allo 0,3%, mentre l’S&P 500 era in salita dello 0,4% e il Nasdaq dello 0,8%.
I principali indici di Wall Street hanno chiuso in rialzo martedì, grazie alle dichiarazioni di alcuni funzionari della Federal Reserve che hanno alimentato le speranze che la banca centrale sia vicina alla fine dei suoi aumenti dei tassi di interesse.
Il Dow 30 ha chiuso lunedì in rialzo di 135 punti, pari allo 0,4%, l’indice S&P ha guadagnato lo 0,5%, mentre il Nasdaq ha chiuso in rialzo dello 0,6%.
I verbali della Fed in primo piano
Il sentiment a Wall Street è migliorato questa settimana con il calo dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi, sia per le offerte di beni rifugio dovute alla guerra in Medio Oriente, sia per i commenti cauti dei funzionari della Federal Reserve nel corso della settimana.
Questi commenti sono proseguiti martedì, quando il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha suggerito che non è più necessario che la banca centrale aumenti ancora i tassi di interesse quest’anno. Il rendimento del Treasury decennale è tornato al 4,6% mercoledì.
L’attenzione si sposta ora sull’imminente pubblicazione dei verbali dell’ultimo vertice della Fed di settembre, quando il Federal Open Market Committee, che si occupa di fissare i tassi, ha optato per il mantenimento dei costi di prestito.
In quell’occasione, la Fed aveva segnalato che quest’anno sarebbe stato necessario un altro rialzo dei tassi per contribuire a contenere un’inflazione ostinatamente elevata. Il recente cambiamento di tono ha fatto sorgere il dubbio che un altro rialzo sia in arrivo e gli investitori cercheranno una qualche forma di orientamento.
Prezzi alla produzione di settembre
Mercoledì ci saranno altre apparizioni di funzionari della Fed, tra cui Christopher Waller, Raphael Bostic e Michelle Bowman, ma la maggior parte degli occhi sarà rivolta al primo grande rapporto sull’inflazione della settimana, l’IPP di settembre.
L’indice dei prezzi alla produzione di settembre è salito del 2,2%, più dell’1,6% previsto su base annua, e dello 0,5% su base mese, più dello 0,3% previsto per agosto. L’IPP core è aumentato del 2,7%, più del 2,3% previsto per l’anno e dello 0,3% per il mese, più dello 0,2% previsto.
Exxon Mobil pronta ad acquisire Pioneer
Tra le notizie societarie, la Exxon Mobil Corp (NYSE:XOM) ha accettato di acquistare la rivale Pioneer Natural Resources (NYSE:PXD) per quasi 60 miliardi di dollari in un’operazione interamente azionaria, in quella che sarebbe la più grande acquisizione da parte di qualsiasi società finora quest’anno. Le azioni di Pioneer sono salite dell’1%, mentre quelle di Exxon sono scese del 3,1%.
Il greggio restituisce parte dei guadagni della settimana
I prezzi del petrolio sono scesi mercoledì, ma gli operatori sono ancora alle prese con le possibili interruzioni delle forniture dovute ai conflitti in Medio Oriente.
Il mercato si è calmato in modo significativo dopo che entrambi i contratti di riferimento del greggio sono saliti di poco più del 4% lunedì, ma rimangono i timori di un contagio politico ed economico dai combattimenti innescati dagli attacchi di sabato di Hamas contro Israele.
Gli operatori di mercato saranno inoltre attenti ai dati settimanali sulle scorte di petrolio degli Stati Uniti forniti dall’American Petroleum Institute, che arriveranno con un giorno di ritardo rispetto al solito, per via della festività del Columbus Day di lunedì.
(Articolo realizzato con il contributo di Oliver Gray).