LONDRA (Reuters) - BP (LON:BP) ha potenziato il programma di buyback del gruppo dopo aver comunicato utili netti ai massimi di oltre un decennio su forti risultati legati al trading di greggio e gas, malgrado oneri da 24 miliardi di dollari in seguito all'uscita dalle proprie operazioni in Russia.
I forti risultati di BP mostrano che l'impennata dei prezzi del petrolio e del gas in seguito all'invasione russa in Ucraina, lanciata il 24 febbraio, ha compensato le perdite legate all'abbandono improvviso delle proprie partecipazioni in Russia, tra cui anche una quota del 19,75% in Rosneft.
La svalutazione 'non-cash' della partecipazione di BP in Rosneft e in altre due joint venture ha spinto la società a una perdita sottostante di 20,4 miliardi di dollari durante il trimestre. L'onere è risultato leggermente inferiore alle stime iniziali di BP, pari a 25 miliardi di dollari.
L'azienda, che ha anche interrotto le attività di trading legate al greggio russo, ha detto che l'uscita dalla Russia - che lo scorso anno ha contribuito al 3% del proprio cash flow - non avrà un impatto sul piano per la transizione del gruppo dal petrolio e dal gas alle energie rinnovabili.
L'uscita dalla Russia e la conseguente svalutazione "non ha cambiato la nostra strategia, il nostro quadro finanziario, o le nostre aspettative per le distribuzioni agli azionisti", ha detto il Ceo Bernard Looney.
Gli utili sottostanti dei costi di sostituzione, la definizione di BP per gli utili netti, hanno raggiunto 6,2 miliardi di dollari nel primo trimestre, superando di gran lunga le aspettative degli analisti per utili pari a 4,49 miliardi di dollari.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing; Stefano Bernabei)