Investing.com - I futures del grano sono in calo per il secondo giorno consecutivo, dopo che la Russi ha dichiarato che non limiterà le esportazioni quest’anno ed in seguito al miglioramento delle condizioni meteorologiche nelle regioni chiave delle colture statunitensi; due fattori che indicano una certa ampiezza delle forniture mondiali.
Sull’ICE Futures exchange, i futures del grano con consegna a maggio sono stati scambiati a 6,4338 il bushel durante gli scambi europei della mattinata, in calo dell’1,23%.
Precedentemente era sceso dello 0,55% a 6,4238 il bushel, il minimo dal 14 marzo.
I prezzi del grano sono scesi del 3% lunedì, dopo che il Primo Ministro russo Vladimir Putin ha dichiarato che la nazione non bloccherà l’export quest’anno, avendo già superato le conseguenze della forte siccità di 2 anni fa.
Putin ha affermato ieri che “non c’è alcun bisogno” di limitare le esportazioni quest’anno.
Il suo vice, Viktor Zubkov, autorità nell’agricoltura
ha dichiarato che quest’anno le esportazioni potrebbero raggiungere i 27 milioni di tonnellate, contro i 21,4 milioni di tonnellate del 2009.
La Russia, terzo esportatore mondiale do grano, ha introdotto un di divieto di 11 mesi alle esportazioni di grano nel mese di agosto 2010 dopo la peggiore siccità in almeno mezzo secolo che ha spazzato via un terzo dei suoi cereali.
La Russia è un importante esportatore di grano e compete con gli Stati Uniti per sul mercato globale. L’aumento delle esportazioni russe probabilmente può significare maggiore domanda per le forniture dagli Stati Uniti.
Sul Chicago Mercantile Exchange, il mais con consegna a maggio è sceso dell’1,15% a 6,5575 dollari a bushel, mentre la soia con consegna a maggio è scesa dello 0,75% a 13,5625 il bushel.
Sull’ICE Futures exchange, i futures del grano con consegna a maggio sono stati scambiati a 6,4338 il bushel durante gli scambi europei della mattinata, in calo dell’1,23%.
Precedentemente era sceso dello 0,55% a 6,4238 il bushel, il minimo dal 14 marzo.
I prezzi del grano sono scesi del 3% lunedì, dopo che il Primo Ministro russo Vladimir Putin ha dichiarato che la nazione non bloccherà l’export quest’anno, avendo già superato le conseguenze della forte siccità di 2 anni fa.
Putin ha affermato ieri che “non c’è alcun bisogno” di limitare le esportazioni quest’anno.
Il suo vice, Viktor Zubkov, autorità nell’agricoltura
ha dichiarato che quest’anno le esportazioni potrebbero raggiungere i 27 milioni di tonnellate, contro i 21,4 milioni di tonnellate del 2009.
La Russia, terzo esportatore mondiale do grano, ha introdotto un di divieto di 11 mesi alle esportazioni di grano nel mese di agosto 2010 dopo la peggiore siccità in almeno mezzo secolo che ha spazzato via un terzo dei suoi cereali.
La Russia è un importante esportatore di grano e compete con gli Stati Uniti per sul mercato globale. L’aumento delle esportazioni russe probabilmente può significare maggiore domanda per le forniture dagli Stati Uniti.
Sul Chicago Mercantile Exchange, il mais con consegna a maggio è sceso dell’1,15% a 6,5575 dollari a bushel, mentre la soia con consegna a maggio è scesa dello 0,75% a 13,5625 il bushel.