Investing.com - Piovono ipotesi sulle soluzioni di salvataggio per Banca Carige (MI:CRGI), ancora ferma a Piazza Affari in attesa di capire le prossime mosse per evitare il bail in per l’istituto.
Secondo La Repubblica, il Governo starebbe valutando una ipotesi di fusione dell’istituto genovese con l’altra “grande malata” del sistema bancario italiano: Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), di proprietà al 68% del Ministero del Tesoro.
All’interno del Governo, scrive il quotidiano, starebbe cescendo la consapevolezza di non poter lasciare Carige sola ad affrontare questa crisi, pertando la soluzione potrebbe riguardare il coinvolgimento di un’altra banca.
L’operazione potrebbe prevedere la ricapitalizzazione co-gestita con l’altra banca che acquisirebbe il pacchetto di maggioranza, permettendo così un salvataggio senza costi per i cittadini, secondo le parole del vice premier Luigi Di Maio.
“Il governo non esclude di sostenere il sistema”, aveva spiegato Di Maio, ma “sostenere le banche non significa prendere i soldi dagli italiani”.
Dalle sue parole, dunque, sembrerebbe esclusa la “strategia Mps” di intervento diretto dello Stato e quella di acquisizione a prezzi simbolici da parte di un grande gruppo, così come accaduto da Intesa Sanpaolo (MI:ISP) con le banche venete, operazione nella quale il Governo era però intervenuto con circa 17 miliardi.
Monte dei Paschi di Siena, però, potrebbe non essere l’unico istituto sul quale si starebbe concentrando l’attenzione. Secondo La Stampa, infatti, l’altro protagonista potrebbe essere Ubi Banca (MI:UBI), già al centro di voci di fusione con Mps.
Ubi Banca, dunque, andrebbe ad incrementare la lista di nomi di banche che potrebbero aiutare l’istituto genovese, aggiungendosi alla già citata nei giorni scorsi Unicredit (MI:CRDI).
Intanto, la fusione con un’altra banca potrebbe non essere l’unica soluzione in ballo. L’altra stara coinvolgerebbe Sga (Società per la gestione attiva) che secondo Il Messaggero potrebbe intervenire per pulire i bilanci Carige acquistando i circa 3,7 miliardi di sofferenze e inadempienze.