LONDRA (Reuters) - Chevron ha avviato la vendita delle sue quote in due blocchi nigeriani offshore di petrolio e gas, come mostra un documento visto da Reuters, nell'ambito di una strategia mirata a dismettere gli asset più obsoleti per concentrarsi su una rapida crescita produttiva negli Usa.
Un portavoce di Chevron ha confermato il processo di vendita.
Il colosso energetico statunitense sta offrendo la sua partecipazione del 40% nell'Oil Mining Lease (OML) 86 e OML 88, entrambi in acque poco profonde, che producono circa 6.200 barili di greggio al giorno, si legge nel documento.
La vendita si inserisce in un quadro più ampio che vede il ritiro delle società petrolifere internazionali dai giacimenti di petrolio e gas nigeriani, afflitti da furti di condutture e dall'incertezza sul regime fiscale del paese africano.
Chevron ha scelto Scotiabank per gestire il processo di vendita.
Scotiabank non ha commentato.
Chevron aveva già tentato, senza riuscirci, di vendere i due blocchi nel 2015 quando gli affari in campo energetico erano calati bruscamente dopo il crollo dei prezzi del greggio l'anno precedente.
OML 86 e 88 contengono 55 milioni di barili di petrolio ancora da estrarre e 2.800 miliardi di metri cubi di riserve di gas non sfruttate, riporta il documento.
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Negli ultimi anni le società petrolifere tra cui Chevron, Royal Dutch Shell ed Exxon Mobil (NYSE:XOM) si sono ritirate dalla produzione onshore e in acque poco profonde in Nigeria a causa del furto di petrolio, vendendo gli asset principalmente ad aziende locali.