MILANO (Reuters) - Secondario italiano decisamente ben impostato in avvio di settimana, con acquisti spalmati su tutta la curva grazie e un nuovo rientro dello spread su Bund grazie al clima di minore avversione al rischio.
Giova ai corsi dei benchmark Btp la buona ripresa delle borse, Piazza Affari in testa, dove va segnalato il rimbalzo dei finanziari.
** Dopo una settimana di pausa per il capodanno, riparte il mercato cinese con effetti ampiamente benefici sui listini asiatici. L'elemento che maggiormante conforta gli investitori è l'implicita rivalutazione dello yuan varata con il nuovo fixing del 'midpoint' contro dollaro.
** L'apparente impegno della banca centrale cinese nei confronti della stabilità del cambio tende a ridurre i timori che Pechino possa 'esportare' deflazione, permettendo agli investitori di smobilizzare almeno in parte le posizioni messe in piedi in asset rifugio.
** "La settimana scorsa abbiamo visto picchi di volatilità che non dovrebbero ripetersi, o almeno così si auspica... con il ritorno degli investitori cinesi il mercato dovrebbe anche ritrovare un po' di spessore ed essere meno in preda del nervosismo" osserva un operatore.
** Chiusa invece oggi la piazza Usa per il Presidents Day.
** Da tenere in considerazione anche che, in una fase delicata come l'ultima settimana, si sono inoltre tenute le aste italiane di metà mese, mentre questa settimana il calendario dell'offerta coinvolge Germania, Francia e Spagna.
** Positiva sui grafici l'impostazione tecnica del futures decennale sul Btp, con una prima resistenza a 138,17 e un secondo livello a 138,24.
** Quanto al tasso sul benchmark dicembre 2025, dopo una puntata a 1,775% la scorsa settimana il riferimento si riporta su piattaforma TradeWeb in area 1,60%.
** L'attenzione degli investitori si concentra intanto sul nuovo intervento di Mario Draghi, dalla cui testimonianza al parlamento europeo alle 15 potrebbero emergere segnali interessanti in vista della riunione sui tassi del 10 marzo.
** Nel bollettino mensile appena pubblicato da Bundesbak la stima sull'inflazione di quest'anno è stata drasticamente corretta al ribasso - circa 0,25% dal precedente 1,1% - in ragione della caduta del greggio.
** Insieme alla decisione sui tassi, il consiglio Bce del mese prossimo ragionerà sull'aggiornamento trimestrale delle stime dello staff su crescita e inflazione.