Investing.com – Nuovo crollo per il settore aereo nella giornata di oggi, facendo così seguito ai forti cali arrivati ieri dopo l’allarme della Iata.
Il titolo Norwegian Air (LON:0FGH) cede oltre il 25% a Londra, trascinando con sé gli altri vettori come International Consolidated Airlines (LON:ICAG) (-6%), Wizz Air (LON:WIZZ) (-5%), EasyJet (LON:EZJ) (-4,90%) e Ryanair (LON:RYA) (-4,20%). A New York, inoltre, i titoli del settore avevano chiuso con flessioni del 13% (American Airlines (NASDAQ:AAL)), 8% (Boeing (NYSE:BA)) e 7% (Delta Air Lines (NYSE:DAL)), aggravate anche dal peggiorare dell’infezione negli Stati Uniti.
La compagnia britannica ha comunicato di aver ritirato le sue previsioni per l’anno 2020, secondo le quali quest’anno sarebbe tornata in profitto dopo la sua terza perdita annuale consecutiva arrivata nel 2019.
La decisione è stata spiegata dalla società come conseguenza dell’incertezza “e il continuo impatto sulla domanda complessiva di viaggi aerei”. “In questa fase è prematuro valutare l’impatto totale del virus sulle nostre attività”, aggiunge la società nella nota, dopo aver deciso la cancellazione di 22 voli transatlantici da Roma e Londra.
L’impatto sul settore
Il coronavirus, dunque, continua a preoccupare il settore dei viaggi. "Finanziariamente”, avvertivano ieri dall’organizzazione internazionale di compagnie aeree (Iata), “sarebbe di portata equivalente a quello che il settore ha sperimentato durante la crisi finanziaria globale".
"La piega presa dagli eventi a causa del coronavirus è praticamente senza precedenti", spiegava ieri il direttore della Iata, Alexandre de Juniac. "In poco più di due mesi le prospettive del settore hanno subito un peggioramento drammatico. Molte compagnie aeree stanno prendendo misure di emergenza per ridurre capacità e costi. I governi se ne devono rendere conto".
"Le compagnie fanno del loro meglio per tenersi a galla mentre svolgono il compito cruciale di tenere collegate le economie mondiali. Il settore deve ricevere la dovuta considerazione dai governi quando vengono varate misure di stimolo”. “Queste”, conclude De Juniac, “sono circostanze eccezionali".