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Compagnie aeree precipitano dopo allarme Iata per coronavirus

Pubblicato 05.03.2020, 14:33
Aggiornato 05.03.2020, 14:34
© Reuters.
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Di Mauro Speranza

Investing.com – Fioccano le vendite sul settore aereo mondiale dopo l’allarme lanciato dall’associazione internazionale di settore, la Iata.

A Parigi si assiste al crollo del 10% per Air France (PA:AIRFxb), mentre a Londra Norwegian (NYSE:NCLH) cede oltre il 9%, seguita dal -4% di International Consolidated Airlines (LON:ICAG), Wizz Air (LON:WIZZ), EasyJet (LON:EZJ) e Ryanair (LON:RYA). A New York, inoltre, vendite sostenute anche per Boeing (NYSE:BA), American Airlines (NASDAQ:AAL) e Delta Air Lines (NYSE:DAL).

Il conto previsto dalla Iata per le conseguenze della diffusione del coronavirus arriva ad una cifra compresa tra i 63 e 113 miliardi di dollari di fatturato per il solo trasporto passeggeri, a cui si aggiunge quello del ramo merci, non ancora disponibile.

Le nuove previsioni rappresentano quasi il quadruplo rispetto alla stima precedente di 29 miliardi di dollari, risalente al mese di febbraio quando l’effetto del virus era confinato prevalentemente alla Cina.

Da quel momento, continua la Iata, il virus si è diffuso in circa 80 Paesi e le prenotazioni hanno subito pesanti ripercussioni non solo in Cina, con l’impatto in Italia calcolato in un -24%.

Dalla diffusione del virus si è assistito anche al crollo delle compagnie aeree, le quali hanno perso più del 25%, che corrisponde a 21 punti percentuali in più rispetto a quanto accaduto con la crisi della Sars.

Le previsioni della Iata, inoltre, hanno visto due scenari previsionali. il primo, più mite, pronostica ricadute più pesanti solo nei Paesi in cui sono stati confermati oltre 100 casi di contagio, tra i quali l'Italia su cui stima una delle contrazioni di fatturato più forti: meno 24%.

Il secondo scenario, invece, più pessimistico, ipotizza ricadute analoghe in tutti i Paesi che abbiano mostrato almeno 10 casi confermati, con una perdita complessiva di fatturato sul trasporto passeggeri del 19%, pari a 113 miliardi di dollari. "Finanziariamente - avverte la Iata - sarebbe di portata equivalente a quello che il settore ha sperimentato durante la crisi finanziaria globale".

"La piega presa dagli eventi a causa del coronavirus è praticamente senza precedenti", ha commentato il direttore della Iata, Alexandre de Juniac. "In poco più di due mesi le prospettive del settore hanno subito un peggioramento drammatico. Molte compagnie aeree stanno prendendo misure di emergenza per ridurre capacità e costi. I governi se ne devono rendere conto".

"Le compagnie fanno del loro meglio per tenersi a galla mentre svolgono il compito cruciale di tenere collegate le economie mondiali. Il settore deve ricevere la dovuta considerazione dai governi quando vengono varate misure di stimolo”. “Queste”, conclude De Juniac, “sono circostanze eccezionali".

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