MILANO (Reuters) - Con l'imminente entrata in campo dei 40.000 medici di famiglia italiani nella campagna di vaccinazione anti-Covid, anche quelli che vorrebbero saltare il turno per non fare il vaccino di AstraZeneca potranno convincersi e non creare intoppi.
Lo dice in un'intervista a Reuters Silvestro Scotti, medico di famiglia a Napoli e segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg).
I medici di base hanno firmato un protocollo di intesa col governo e, una volta che il governo stesso si sarà accordato per finanziare le Regioni a questo scopo, parteciperanno alla seconda fase della campagna vaccinale che riguarda over 80, persone a rischio per comorbilità, personale della scuola e personale delle forze dell'ordine.
"A questo punto credo sia il momento di fare entrare in campo il meccanismo fiduciario che lega il medico di base ai suoi assistiti", spiega Scotti.
"Credo che per quel che riguarda le vaccinazioni che somministreranno i medici di base, non ci sarà alcun ritardo o alcuna cancellazione - dice - perché per il rapporto che il medico di famiglia ha con i suoi assistiti è perfettamente in grado di convincerli, spiegando loro quel che va spiegato".
Nei giorni scorsi fra le categorie di insegnanti, forze dell'ordine e medici liberi professionisti si sono registrate molte resistenze ad accettare il vaccino di AstraZeneca, ritenuto meno efficace degli altri due approvati finora, e che garantirebbe l'immunità più lentamente, cioè in più tempo.
"Essenzialmente queste persone non vogliono il vaccino AstraZeneca. - dice il segretario nazionale dei medici di base - Per esempio io fra i miei assistiti ho 14 insegnanti e finora mi hanno telefonato in 4 per dirmi che non volevano quel vaccino".
"Credo che il problema sia dovuto a una informazione approssimativa - spiega - Si è scambiato il valore del processo di immunizzazione con il livello di protezione di un vaccino".
"Ma sono convinto che riusciremo a convincere tutti se saremo il punto di riferimento delle domande e dei dubbi dei nostri assistiti".
"PFIZER E MODERNA SOLO A DOMICILIO"
Fra l'altro, per ora il vaccino AstraZeneca sarà l'unico, in attesa dell'approvazione di quello di Johnson & Johnson (NYSE:JNJ), che i medici di famiglia potranno somministrare nei loro studi, a causa dei problemi legati alla catena del freddo dei vaccini Pfizer (NYSE:PFE) e Moderna.
"Per i vaccini che richiedono la catena del freddo, e che sono destinati solo agli over 80 e ai pazienti con altri gravi problemi di comorbilità, provvederemo con la vaccinazione a domicilio", dice Scotti.
"Spero che ci verranno portati con degli speciali camion frigo e poi noi andremo a somministrarli nelle case".
"Qualunque tipo di problema di individuazione di chi ha bisogno della somministrazione domiciliare, verrà risolto dalla conoscenza diretta che ognuno di noi ha dei suoi pazienti", insiste.
"Arriverà un elenco prioritario, ma all'interno di quell'elenco, ognuno di noi saprà qual è il suo paziente, non solo per condizioni di salute, ma anche per condizioni socio-sanitarie, che ha bisogno di essere vaccinato prima".
Scotti conclude assicurando che "se ci sarà la regolare fornitura di vaccini, non avremo bisogno di altre infrastrutture particolari nei nostri studi".
"Tutti sembrano dimenticarsi che noi medici di base tutti gli anni abbiamo sempre fatto da soli le campagne vaccinali antinfluenzali".
(Emilio Parodi, in redazione a Milano Gianluca Semeraro
emilmailto:emilio.parodi@thomsonreuters.com; +39 02 6612952l3)