di Elvira Pollina e Antonella Cinelli
MILANO/ROMA (Reuters) - Nuova lieve discesa per il tasso di disoccupazione italiano, in un contesto di consolidamento della ripresa economica dopo un triennio di recessione.
Nello spaccato restituito dalla statistica mensile Istat sul mercato del lavoro non mancano le ombre, legate all'aumento degli inattivi e a un nuovo calo degli occupati.
Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione italiano nel mese di settembre è sceso all'11,8% dall'11,9% del mese precedente, tornando ai valori del gennaio 2013, rende noto Istat. Le attese, elaborate in un sondaggio Reuters, indicavano il tasso di disoccupazione all'11,9%.
Resta il gap con la zona euro, dove, secondo quanto certificato da Eurostat, il tasso di disoccupazione si è attestato nello stesso mese al 10,8%
Tornando ai numeri italiani, è risultato in calo anche il tasso di disoccupazione giovanile. Nella fascia di età 15-24 anni l'incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro si attesta al 40,5% dal 40,8% (rivisto da 40,7%).
"In realtà i dati mensili non sono così positivi come sembrano. I numeri Istat ci dicono che, da un lato, sono diminuiti gli occupati, dall'altro sono aumentati gli inattivi. Se il tasso di disoccupazione è sceso a settembre è perchè c'è stato un restringimento delle forza di lavoro. Vale anche per i giovani", commenta Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo (MI:ISP).
A settembre il tasso di occupazione era pari al 56,5%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali, anche se in crescita di 0,6 punti su base annua. Gli occupati - 22,545 milioni - sono calati dello 0,2% rispetto ad agosto (-36.000) mentre sono saliti dello 0,9% su base annua (+192.000).
Il numero di inattivi è salito dello 0,4% (+53.000) nel confronto con agosto, e cala dello 0,3% (-39.000) rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività aumenta rispetto al mese prima di 0,2 punti percentuali al 35,8%, stesso livello di luglio, mentre rimane invariato su base annua.
"Molto da fare, ancora. Ma non dimentichiamo che eravamo sopra al 13% di disoccupazione a livello generale e oltre il 46% per i giovani", puntualizza con un post su Facebook Matteo Renzi.
Il quadro è più roseo se si guarda ai dati trimestrali. Guardando al periodo luglio-settembre, infatti, rispetto al trimestre precedente cresce il tasso di occupazione (+0,2 punti percentuali) mentre scendono il tasso di disoccupazione (-0,2 punti) e quello di inattività (-0,1).
Nel tentativo di rendere il mercato del lavoro italiano meno ingessato e favorire forme contrattuali più stabili, quest'anno il governo ha varato una riforma, in vigore da marzo, che ha introdotto per le nuove assunzioni un contratto a tutele crescenti, in cui non é previsto il reintegro del lavoratore in caso di licenziamento economico.
Inoltre da gennaio le imprese che assumono in maniera stabile godono di sgravi contributivi fino a 8.000 annui per tre anni. Istat sottolinea come a settembre, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, gli occupati permanenti siano cresciuti dello 0,8% (+113.000 unità), mentre quelli a termine sono cresciuti del 4,6% (+107.000 mila)
"Complessivamente ci aspettiamo che nei prossimi mesi la tendenza del calo della disoccupazione prosegua, di pari passo con il consolidamento della ripresa economica, che per il momento non risulta intaccato dalla frenata dei Paesi emergenti", commenta Mameli.
Secondo Banca d'Italia quest'anno la crescita economica, dopo un triennio di recessione, potrebbe sfiorare l'1%, obiettivo raggiungibile anche per Renzi, sebbene ufficialmente la stima del governo sia +0,9%.
I numeri sull'andamento del Pil nel terzo trimestre saranno diffusi da Istat il 13 novembre.