MILANO (Reuters) - La Corte di Giustizia Ue dovrà chiarire se le contestazioni mosse dall'Antitrust italiana a Enel (MI:ENEI) sulle condotte nei mercati della vendita di energia elettrica in cui il gruppo offre il servizio a maggior tutela costituiscano o meno un abuso di posizione dominante.
Lo ha stabilito con un'ordinanza pubblicata oggi la Sesta sezione del Consiglio di Stato, rimettendo gli atti ai giudici europei perché chiariscano una serie di questioni interpretative, ritenute "dirimenti" ai fini della decisione sui ricorsi presentati da Enel, relative alla normativa europea sullo sfruttamento abusivo di una posizione dominante sul mercato.
L'8 gennaio 2019 l'Antitrust ha inflitto a Enel e a due società del Gruppo, Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale (SEN), una sanzione per complessivi 93 milioni di euro, che le società hanno impugnato. A ottobre 2019 il Tar del Lazio, pur confermando l'abuso, ha accolto in parte i ricorsi di Enel Energia e SEN, stabilendo una riduzione di due terzi delle sanzioni.
Lo scorso dicembre l'Antitrust ha recepito la sentenza, riducendo a 27,5 milioni la multa.
Enel, Enel Energia e SEN hanno impugnato comunque le sentenze del Tar, chiedendo al Consiglio di Stato di annullare del tutto le sanzioni, in quanto non ci sarebbe stato abuso.
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