SINTRA (Reuters) - Alcuni esponenti della Banca centrale europea stanno sollecitando una revisione delle norme del massiccio programma di stimolo monetario noto come Quantitative Easing (Qe) a cui l'istituto ha fatto ricorso per un decennio per contrastare l'inflazione troppo bassa, sostenendo che potrebbero aver creato più danni che benefici.
E' quanto hanno riferito alcune fonti a Reuters.
La loro richiesta rappresenta una delle più dirette critiche ai fondamenti del Qe, il massiccio programma di acquisto varato dall'allora presidente Mario Draghi.
La Federal Reserve è stata la prima tra le grandi banche centrali a ricorrere al Qe durante la crisi finanziaria del 2008, rispolverando uno strumento risalente alla grande crisi del 1929 per stimolare le economie ed evitare il rischio dideflazione.
Sei banchieri centrali della zona euro hanno detto di voler discutere ed eventualmente modificare la clausola della policy Bce che prevede un'azione "particolarmente energica o persistente" - leggi Qe - quando i tassi di interesse sono al minimo.
Il dibattito avverrebbe nell'ambito di una revisione della policy Bce, già in programma, che sta per iniziare e che dovrebbe concludersi nel corso del prossimo anno.
"Abbiamo acquistato migliaia e migliaia di miliardi in asset e non siamo riusciti a riportare l'inflazione al target", ha detto una delle fonti a margine del simposio di Sintra, in Portogallo.
"Anni dopo la fine di questo programma, abbiamo ancora oltre 3.000 miliardi di euro di liquidità in eccesso, quindi il Qe ci ha legato le mani per anni".
Un portavoce della BCE non ha commentato.
(Versione italiana Sara Rossi, editing Gianluca Semeraro)