di Francesco Guarascio e Jennifer Rigby
BRUXELLES/LONDRA (Reuters) - La durata di conservazione relativamente breve del vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca sta complicandone la distribuzione nei Paesi più poveri del mondo, secondo le dichiarazioni di alcuni funzionari dell'Oms e alcuni documenti interni dell'organizzazione visti da Reuters.
Questo è solo l'ultimo dei problemi che ha dovuto affrontare il programma di condivisione dei vaccini Covax, di cui l'Oms è uno dei promotori e che punta a fornire vaccini alle persone più bisognose del pianeta.
Inizialmente, i Paesi più poveri ed il programma Covax hanno faticato ad assicurarsi le scorte di vaccini, con i Paesi più ricchi che hanno usato le proprie disponibilità economiche per garantirsi le prime dosi disponibili.
Con l'aumentare della produzione e con le donazioni di dosi in eccesso da parte degli Stati più ricchi, alcuni dei beneficiari del programma - specialmente in Africa - si trovano ad affrontare le difficoltà di gestione che derivano dalle grandi spedizioni.
La necessità di rifiutare vaccini con una durata di conservazione più ridotta e - insieme alla disuguaglianza iniziale - l'esitazione e altre barriere hanno contribuito ad un tasso di vaccinazione molto più basso in Africa, dove solo il 10% della popolazione è immunizzato, rispetto al 70% circa delle nazioni più ricche.
Un gran numero di vaccini arriva a pochi mesi, e in alcuni casi a poche settimane, dalla scadenza, un fattore aggiuntivo che porta ad una generale fretta di vaccinare. Alcuni Paesi hanno dovuto distruggere le dosi scadute, come la Nigeria che a novembre si è disfatta di circa 1 milione di dosi di vaccino AstraZeneca.
Il problema della breve durata di conservazione riguarda soprattutto AstraZeneca, secondo i funzionari e i dati Covax.
Un documento interno dell'Oms, visto da Reuters, in cui si forniscono dettagli sulle scorte di vaccini in diversi Paesi dell'Africa centrale e occidentale nella settimana che si è conclusa il 6 febbraio, sottolinea il problema.
La maggior parte dei 19 Paesi africani elencati nel documento ha dosi scadute di AstraZeneca rispetto ad un numero molto più ristretto di Paesi che ha dosi scadute di altri produttori. In totale i Paesi avevano 1,3 milioni di dosi scadute di AstraZeneca, 280.000 Johnson & Johnson (NYSE:JNJ), 15.000 e 13.000 dosi di vaccino Sputnik.
Ci si attende che molti vaccini vengano rifiutati, dal momento che sia i Paesi africani che il programma Covax hanno annunciato che non accetteranno vaccini che abbiano una data di scadenza inferiore ai due mesi e mezzo.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)