ROMA (Reuters) - Il governo francese dovrebbe cedere la propria partecipazione in Renault (PA:RENA) per ridurre il deficit pubblico, anziché contrattare posti nel Cda dell'azienda risultante dalla possibile fusione con Fca (MI:FCHA).
Lo dice a Reuters il responsabile economico della Lega Claudio Borghi, avvertendo che il negoziato tra l'azienda guidata da Mike Manley e la casa automobilistica francese non dovrà comportare perdite di posti di lavoro in Italia, "altrimenti non staremo di certo a guardare".
Fonti vicine alla trattativa hanno detto ieri a Reuters che Fca avrebbe fatto concessioni a Renault per ottenere il via libera al merger. In particolare offrendo la sede operativa della nuova compagnia in Francia; un posto nel board allo Stato francese che ha il 15% di Renault; ulteriori rassicurazioni sui posti di lavoro francesi e un dividendo straordinario anche per gli azionisti francesi [nR1N21Y01V].
"A che titolo nell'Europa del liberismo e delle privatizzazioni lo stato francese contratta posti nei Consigli di amministrazione di società automobilistiche? Non dovrebbero vendere le loro partecipazioni per ridurre il loro deficit che quest'anno sarà superiore al 3%?", ha detto il presidente della commissione Bilancio della Camera.
Borghi punta il dito contro la Commissione europea, dicendosi sorpreso che l'esecutivo comunitario non abbia nulla da dire sull'approccio di Parigi alla possibile fusione.
"Questa è l'Europa di ieri, quella dove per l'Italia ci sono solo obblighi mentre per tutti gli altri le regole non esistono, da oggi le cose devono cambiare".
Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha detto, sempre oggi, che il governo sosterrà la proposta di fusione a patto che rappresenti un vantaggio per le imprese e i lavoratori italiani.
(Gavin Jones)