di Aref Mohammed e Ahmed Rasheed
BASRA (Reuters) - L'Iraq si appresta a siglare un'intesa con Eni e British Petroleum per la realizzazione di un nuovo oleodotto, originariamente parte di una mega-accordo con il gigante energetico statunitense ExxonMobil (NYSE:XOM). A riferirlo sono cinque ufficiali vicini alle negoziazioni.
Nella cornice dell'accordo proposto, del valore di 400 milioni di dollari, Bp ed Eni prenderanno in carico l'implementazione di un programma per la costruzione di due oleodotti sul fondo marino per le esportazioni dall'Iraq meridionale attraverso il golfo. Lo confermano le fonti, che mantengono l'anonimato poiché le trattative non sono ancora state rese pubbliche.
La costruzione degli oleodotti avrebbe dovuto inserirsi in un progetto più ampio, del valore complessivo di 53 miliardi di dollari, che Exxon avrebbe dovuto avviare già all'inizio di quest'anno. L'accordo con Baghdad è stato però ostacolato da condizioni contrattuali difficili e da problemi di sicurezza, spiegano le fonti.
Il mega progetto, della durata di 30 anni, è al centro dei piani della società Usa che punta a espandere la presenza in Iraq, secondo produttore Opec, e lo sfumare dall'accordo potrebbe avere delle ripercussioni sulle ambizioni della società.
I colloqui di BP (LON:BP) ed Eni con Baghdad seguono l'annuncio di giugno di ufficiali iracheni, che comunicava la scelta della sudcoreana Hyundai Engineering & Construction Co per la costruzione di un impianto di iniezione di acqua di mare -- altra parte del progetto inizialmente nelle mani di Exxon.
ExxonMobil e Eni hanno declinato ulteriori commenti. BP non ha commenti per il momento.
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In maggio il maxi-accordo con Exxon sembrava un procinto di partire. Il segretario di Stato Mike Pompeo ne aveva discusso due volte in tre giorni con il primo ministro iracheno Adel Abdul Mahdi, compresa una tappa a sorpresa a Baghdad. All'epoca il premier iracheno aveva annunciato che il paese si preparava a siglare l'accordo con la società americana e il suo partner PetroChina.