Investing.com – Chiude in calo Piazza Affari con il FTSE MIB che segna una perdita dello 0,41% a 15.440 punti. L’indice All share invece chiude in ribasso dello 0,29% a 16.631 punti.
Si è trattato oggi di una seduta piuttosto incerta con scambi limitati ed incerti, l’indice è rimasto per lungo tempo a cavallo fra il segno più e quello meno, chiudendo poi in leggero negativo.
La crisi Greca e quella Spagnola costituiscono ancora un forte catalizzatore dell’attenzione degli investitori, il clima di incertezza su questioni tanto importanti e la vicinanza delle scadenze trimestrali hanno aggiunto ulteriori difficoltà.
L’asta dei BOT Italiani ha visto una vivace richiesta ben superiore all’offerta ma con tassi che sono stati leggermente superiori . Completamente collocati 3 miliardi con scadenza a tre mesi con un tasso dello 0.765 - contro uno 0,70 della precedente asta – e 8 miliardi con scadenza a dodici mesi al tasso dell’1.941 - contro un 1.692 della precedente asta - .
Soffre ancora il comparto bancario con perdite del 3.83% su MPS, del 1.99% su Banca Popolare di Milano, dell’1.84% sul titolo Mediobanca, dell’1.92% su UniCredit. Chiudono in perdita ma con percentuali inferiori anche Intesa Sanpaolo che perde lo 0.88%, UBI Banca che indietreggia dello 0.66% e Banca Popolare dell’Emilia Romagna che segna una perdita dello 0.45%, chiude Banco Popolare con una diminuzione dello 0.66%.
Piatta la chiusura di Fiat che dopo il primo downgrade di Barclays ne subisce un secondo questa volta da Moody’s chiude comunque in positivo dello 0.05%.
Fa bene il titolo Eni che chiude a 17,58 con un guadagno dell’1.85%, vola Impregilo con una chiusura che si fissa a 3.320 con un guadagno del 3.62%.
Tutti negativi gli indici europei con Atene , maglia nera europea, che chiude in perdita di oltre il 4.5%, Francoforte in discesa dello 0.40%, Parigi che retrocede dello 0.50% , Madrid perde l'1.0% e Londra chiude con una diminuzione dello 0.58%.
Si è trattato oggi di una seduta piuttosto incerta con scambi limitati ed incerti, l’indice è rimasto per lungo tempo a cavallo fra il segno più e quello meno, chiudendo poi in leggero negativo.
La crisi Greca e quella Spagnola costituiscono ancora un forte catalizzatore dell’attenzione degli investitori, il clima di incertezza su questioni tanto importanti e la vicinanza delle scadenze trimestrali hanno aggiunto ulteriori difficoltà.
L’asta dei BOT Italiani ha visto una vivace richiesta ben superiore all’offerta ma con tassi che sono stati leggermente superiori . Completamente collocati 3 miliardi con scadenza a tre mesi con un tasso dello 0.765 - contro uno 0,70 della precedente asta – e 8 miliardi con scadenza a dodici mesi al tasso dell’1.941 - contro un 1.692 della precedente asta - .
Soffre ancora il comparto bancario con perdite del 3.83% su MPS, del 1.99% su Banca Popolare di Milano, dell’1.84% sul titolo Mediobanca, dell’1.92% su UniCredit. Chiudono in perdita ma con percentuali inferiori anche Intesa Sanpaolo che perde lo 0.88%, UBI Banca che indietreggia dello 0.66% e Banca Popolare dell’Emilia Romagna che segna una perdita dello 0.45%, chiude Banco Popolare con una diminuzione dello 0.66%.
Piatta la chiusura di Fiat che dopo il primo downgrade di Barclays ne subisce un secondo questa volta da Moody’s chiude comunque in positivo dello 0.05%.
Fa bene il titolo Eni che chiude a 17,58 con un guadagno dell’1.85%, vola Impregilo con una chiusura che si fissa a 3.320 con un guadagno del 3.62%.
Tutti negativi gli indici europei con Atene , maglia nera europea, che chiude in perdita di oltre il 4.5%, Francoforte in discesa dello 0.40%, Parigi che retrocede dello 0.50% , Madrid perde l'1.0% e Londra chiude con una diminuzione dello 0.58%.