Investing.com – Mercati europei deboli dopo i dati macro economici di questa mattina che si aggiungono alle preoccupazioni per la guerra commerciale.
A metà mattinata è stato pubblicato il dato sulla fiducia degli investitori dell’eurozona di ottobre, segnando un ulteriore calo di oltre 16 punti, superiore sia a quello precedente (-11,1) che alle previsioni degli analisti (-13).
Segnali di difficoltà per l’economia erano già stati evidenziati dal dato sugli ordinativi alle fabbriche in Germania, in calo dello 0,6%, peggiore delle previsioni degli analisti, ai minimi di oltre 6 anni.
In Italia, intanto, l’Istat ha pubblicato il suo report sullo stato dell’economia per i prossimi mesi, indicando che la situazione economica “ha mantenuto un profilo negativo, suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi”.
"La revisione dei conti economici ha lievemente modificato il profilo del Pil che ora evidenzia un marginale incremento congiunturale sia nel primo sia nel secondo trimestre (+0,1%). Tuttavia, a luglio, l'indice della produzione industriale ha registrato la seconda flessione congiunturale consecutiva", aggiunge l'Istat.
Preoccupazioni per la situazione economica italiana arrivano anche dall’estero, con “"i dazi imposti dagli Usa e le misure compensative attivate dai paesi coinvolti, i fattori geopolitici destabilizzanti e il rallentamento dell'economia cinese, continuano a influenzare negativamente il commercio mondiale” conclude l’istituto.
Previsioni negative anche da Confindustria, la quale stima una crescita economica piatta per quest’anno e nel 2020 dello 0,4%.
"L'economia italiana, quindi, è ancora sulla soglia della crescita zero, rischiando di cadere in recessione in caso di eventuali shock, che soprattutto dal fronte estero sono sempre possibili, come mostra l'elevatissimo grado di incertezza oggi presente sui mercati", spiega Confindustria.
Sui mercati europei, intanto, restano le incertezze. Il Ftse Mib, infatti, scambia ancora in rosso, in linea l’Europa dove anche l’Ibex 35, il Cac 40, il Dax e il Ftse 100, non riescono a recuperare.
Deboli le banche, con Bankia (MC:BKIA) e Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) che cedono oltre il 2%, seguite da Deutsche Bank (DE:DBKGn), Banco Bpm (MI:BAMI), Bankinter (MC:BKT), Sabadell (MC:SABE), Banca IFIS (MI:IF), Commerzbank e Unicredit (MI:CRDI) in flessione dell’1%.
Negativa anche Ubi Banca (MI:UBI), nonostante le continue ipotesi di una fusione con Banco Bpm (MI:BAMI), a cui potrebbe aggiungersi Mps (MI:BMPS) come terza, secondo quanto scrive il Corriere della Sera.
Tra le blue chips di Milano, inoltre, si sgonfia il rally della Juventus (MI:JUVE) che resta appena sopra la parità dopo un inizio sprint (fino a +2,70%) grazie alla vittoria di ieri in campionato con l’Inter che ha permesso ai bianconeri di superare proprio i milanesi in testa alla classifica di Serie A.
Restano ferme, infine, le contrattazioni su BIO ON (MI:ON), sospesa a -13% dopo la notizia di indagini da parte della Consob.