Investing.com - Giornata di riflessione per il Ftse Mib che cede lo 0,55%, in compagnia degli altri indici europei, anch’essi deboli a causa dei dubbi sul recente accordo Usa-Cina che potrebbe non avere una durata di lungo termine.
Il tedesco Dax, infatti, perde lo 0,68%, il Ftse 100 scende dello 0,74%, il Cac 40 in calo dello 0,65%, mentre maggiori sono le perdite per lo spagnolo Ibex 35 (-0,94%).
Torna a crescere lo spread che tocca quota 288 punti, dopo i cali dei giorni scorsi.
Deboli i titoli bancari con l’indice finanziario, il FTSE Italia All Share Banks, che sovraperforma il Ftse e scende dello 0,82%.
Continua a perdere terreno Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), in presa di beneficio (-2,89%), dopo il +9,9% della chiusura di ieri, mentre Moody’s ha peggiorato il rating sul titolo.
Resta debole anche Banco Bpm (MI:BAMI), in flessione dell’1%, dopo che ieri aveva guadagnato oltre il 6% a fine seduta. Ieri l’istituto aveva visto gli analisti credere nel titolo, con Equita che aveva alzato il rating a buy e aumentato il target price a 2,90 euro. Ottimista verso l’isituto anche Equita Sim (target price a 2,9 euro), apprezzando il programma di cessione dei crediti in sofferenza.
Ben impostati i petroliferi sulla scia del proseguimento del rally del prezzo del greggio e del Brent, anche oggi in crescita entrambi (+2%). Saipem (MI:SPMI) guadagna l’1% ai massimi dal 22 novembre, mentre guadagni minori per Tenaris (MI:TENR) ed Eni (MI:ENI).
Giovedì si terrà il vertice dell’Opec con gli analisti che sono concordi nell’attendersi un taglio alla produzione, sostenuto da una mossa simile da parte della Russia. Inoltre, già il Canada aveva già ridotto la produzione, mentre ieri il Qatar aveva deciso di uscire dall’Opec.
Intanto il Premier Giuseppe Conte ha annunciato che oggi il Governo presenterà all’Unione europea una sua proposta per evitare la procedura di infrazione per deficit eccessivo. La misura dovrebbe prevedere il recupero di alcune somme col fine di ridurre il deficit.
Conte, dunque, torna indietro rispetto alla posizione annunciata ieri quando aveva affermato di non “lavorare a questo obiettivo”, ovvero proprio la riduzione del debito.
Dall’Europea sono giunti segnali di apertura e di attesa per le proposte dell’esecutivo italiano, con il Commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici, che ha annunciato di “stare apettando ulteriori dettagli”.
Moscovici, però, ha avvisato il governo, aggiungendo che la Commissione ha “bisogno di impegni che dovranno essere credibili”.