MILANO/STOCCOLMA (Reuters) - Il Garante per la protezione dei dati personali punta ad avviare un'indagine conoscitiva ad ampio spettro su altre piattaforme d'intellegenza artificiale che potrebbero dare origine a nuove istruttorie e provvedimenti restrittivi dopo il blocco temporaneo di ChatGPT.
Lo dice a Reuters Agostino Ghiglia, uno dei quattro membri del collegio del Garante, che annuncia anche che a breve l'autorità lancerà un bando per arruolare tre esperti di intelligenza artificiale che aiuteranno il Garante nel proprio lavoro.
Il Garante è tra le 31 autorità nazionali per la protezione dei dati che supervisionano la misura europea sulla privacy nota come Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr).
L'autorità italiana è stata la prima a vietare la società di chatbot AI Replika, a imporre multe al produttore di software di riconoscimento facciale Clearview AI e a porre restrizioni a TikTok in Europa.
A marzo ha temporanemanete bloccato l'uso di ChatGPT, il bot di OpenAI, start-up che vede Microsoft (NASDAQ:MSFT) tra i suoi finanziatori , avviando un'indagine sulla presunta violazione delle norme sulla privacy da parte dell'applicazione.
"Abbiamo in programma di avviare una indagine conosciutiva ad ampio raggio delle applicazioni di AI generativa e di apprendimento automatico disponibili online, perché vogliamo capire se questi nuovi strumenti si stiano rendendo conformi alla normativa sulla protezione dei dati, e se necessario faremo partire nuove istruttorie", ha spiegato Ghiglia.
Il successo di ChatGPT ha spinto le Big Tech, da Alphabet (NASDAQ:GOOGL) a Meta, a promuovere le proprie versioni, e i legislatori e i governi di tutto il mondo stanno discutendo nuove leggi in materia, la cui attuazione potrebbe richiedere anni.
"Stiamo cercando tre consulenti esperti di intelligenza artificiale perché siamo consapevoli che questi strumenti si evolvono molto rapidamente e abbiamo bisogno di esperti con un background tecnologico affinché ci aiutino nella nostra attività di protezione dei dati", ha affermato Ghiglia.
Le autorità di regolamentazione si stanno affidando alle leggi esistenti per tenere sotto controllo una tecnologia che potrebbe stravolgere il modo di operare di società e le imprese.
Il collegio del Garante è composto da quattro membri, tuttiesperti di diritto. Ghiglia ha detto che l'autorità ha 144 dipendenti, un numero ben inferiore a quello dei suoi colleghi europei in Francia, Spagna e Gran Bretagna. La maggior parte dei dipendenti ha una formazione in materie giuridiche, ha specificato Ghiglia.
Nel suo giro di vite contro ChatGPT, il Garante si è avvalso delle disposizioni del Gdpr, in particolare di quelle che tutelano i minorenni e concedono agli individui il diritto di opporsi all'uso dei propri dati personali e di chiederne l'eliminazione.
Dopo l'intervento del Garante, OpenAI ha apportato modifiche al suo chatbot perché ritornasse conforme alla normativa.
"I membri del collegio del Garante spesso vengono a conoscenza di potenziali violazioni delle leggi sulla privacy perché semplicemente esploriamo strumenti e applicazioni digitali una volta che diventano disponibili", ha detto Ghiglia.
"Abbiamo provato ChatGPT e ci siamo resi conto che non era conforme alle norme Ue sulla privacy".
Ci vorranno anni prima che la nuova legislazione che regola l'AI entri in vigore.
"Per questo motivo abbiamo deciso di agire rapidamente", ha sottolineato Ghiglia.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Elvira Pollina, Stefano Bernabei)