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Generali, Caltagirone pronto ad azioni legali se perde di misura in assemblea- Costamagna

Pubblicato 07.04.2022, 09:42
Aggiornato 07.04.2022, 09:45
© Reuters. Il logo Generali presso la sede a Budapest. REUTERS/Tamas Kaszas
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di Carolyn Cohn e Pamela Barbaglia e Valentina Za

LONDRA (Reuters) - Francesco Gaetano Caltagirone potrebbe avviare un'azione legale se il suo tentativo di nominare un nuovo AD in Generali (MI:GASI) dovesse fallire di misura nell'assemblea degli azionisti di aprile.

Lo ha detto Claudio Costamagna, candidato da Caltagirone per il ruolo di presidente di Generali.

In un'intervista a Reuters, Costamagna - ex banchiere di Goldman Sachs (NYSE:GS) - ha detto che Caltagirone potrebbe portare il caso in tribunale nel caso in cui l'assemblea dei soci del 29 aprile, indetta per eleggere il nuovo CdA del gruppo, terminerà in una sconfitta con un distacco inferiore al 6%.

Costamagna ha detto che il campo di Caltagirone è "fiducioso" di potersi assicurare il voto della famiglia Benetton, che controlla intorno al 4% di Generali e deve ancora schierarsi nello scontro che vede il magnate delle costruzioni contro il board di Generali e il primo azionista Mediobanca (MI:MDBI).

La holding della famiglia Benetton non è stata immediatamente disponibile per un commento.

La lotta per il controllo del primo gruppo assicurativo italiano - terzo in Europa - ha messo in dubbio la conferma dell'AD Philippe Donnet, riproposto dal CdA di Generali per un terzo mandato.

Con una partecipazione superiore al 9%, Caltagirone è il secondo maggiore investitore in Generali, dietro solo a Mediobanca, con una quota leggermente inferiore al 13%.

Per contrastare l'influenza di Caltagirone e di Leonardo Del Vecchio, terzo azionista in Generali con una quota intorno all'8%, Mediobanca ha preso a prestito azioni in Generali per ottenere il 17,2% dei diritti di voto in vista dell'assemblea generale.

Mediobanca può contare anche sull'appoggio del gruppo De Agostini, che prevede di cedere la propria quota dell'1,4% solo dopo l'assemblea e che ha già espresso di essere a favore di Donnet.

Costamagna ha detto che Caltagirone si opporrà a una vittoria che riflette meramente il prestito titoli adottato da Mediobanca e la partecipazione di De Agostini.

"Hanno preso in prestito circa il 4,5% e ... la quota di De Agostini è già stata venduta ... ergo, il giorno dopo l'assemblea generale avranno il 6% in meno", ha detto Costamagna.

"Se vinceranno con un margine inferiore del 6%, non saranno più legittimati", ha aggiunto.

Caltagirone e Generali non hanno commentato.

L'International Securities Lending Association (Isla) raccomanda di non utilizzare la pratica del prestito titoli per votare nelle assemblee dei soci.

Secondo quanto riferito a Reuters da una fonte a conoscenza della situazione, Isla ha contattato Mediobanca sulla questione, dopo aver detto nel 2018 di "non aver mai tollerato la pratica del prestito titoli per esclusive ragioni di voto".

In un commento inviato per email, Mediobanca ha detto che Isla sta reiterando disposizioni nel codice del mercato britannico, le cui norme non sono vincolanti.

© Reuters. Il logo Generali presso la sede a Budapest. REUTERS/Tamas Kaszas

"Il prestito titoli in questione è una transazione di mercato intesa a proteggere un investimento dal valore di quasi 4 miliardi di euro, dove l'interesse di Mediobanca coincide con quello di altri azionisti di Generali", ha detto Mediobanca.

L'istituto di credito milanese ha detto che potrebbe aver ottenuto lo stesso risultato con un acquisto delle azioni del gruppo intorno al 3%, con coperture corrispondenti, in scadenza immediatamente dopo l'assemblea - una pratica che la banca ha notato che è già stata usata da un altro azionista, senza nominarlo direttamente.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)

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